2011-12-14 14:49:49

L'Unicef chiede misure più adeguate sul web per difendere i bambini dagli abusi


“La rapida crescita del mondo online ha ampliato i rischi di reato di abuso e sfruttamento sessuale per i bambini. Dobbiamo esserne consapevoli e adottare misure più adeguate, rispettando i diritti dei bambini di esplorare l’ambiente online e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia”. Così Gordon Alexander, direttore dell’Ufficio di ricerca Innocenti dell’Unicef, presentando il rapporto “Children Safety Online - Global Challenges and Strategies” (La sicurezza dei bambini online: sfide globali e strategie), elaborato in collaborazione con il Child Exploitation and Online Protection Centre (Ceop) nel Regno Unito. “In Brasile, ad esempio - ha aggiunto Alexander - il numero di bambini sopra i 10 anni connessi ad Internet è aumentato del 75% in tre anni, mentre in Nepal nel 2009 l’80% degli adolescenti usano il web. L’Africa Subsahariana è ancora indietro, con un utilizzo di Internet dell’11%, ma la crescita è stata esponenziale soprattutto grazie agli Internet point e ai telefoni cellulari”. Secondo gli autori dell’analisi, Internet non comporta solo vantaggi in termini di educazione, socializzazione ed intrattenimento; occorre “proteggere gli adolescenti e i bambini in rete dai pericoli collegati soprattutto a immagini pedo-pornografiche, adescamenti on line e bullismo e creare un ambiente più sicuro”. Di qui - riferisce l'agenzia Sir - l’individuazione di quattro linee guida: responsabilizzazione dei bambini per proteggersi, rimozione dell’impunità per chi commette abusi, riduzione della disponibilità e della possibilità di accedere in rete a situazioni di rischio, protezione e supporto per le vittime. Dal punto di vista legislativo, “leggi su scala globale sarebbero un importante elemento di protezione. A livello nazionale però, l’attuazione delle stesse norme in molti Stati è stata lenta ed anche laddove un decreto legge è stato emanato spesso ne è mancata l’armonizzazione fra Paesi”. Dei 196 esaminati, solo 45 hanno una legislazione sufficiente a combattere i reati di abusi delle immagini di bambini. Accanto a interventi di tipo legislativo rimane essenziale il ruolo di genitori, insegnanti, operatori sociali e polizia “nel sostenere l’educazione dei bambini e la loro consapevolezza di fronte ai pericoli”. Nel solo 2010 la Internet Watch Foundation ha identificato e intrapreso, su scala globale, azioni contro 16.700 casi di contenuti web inerenti abusi sessuali su minori ma, spiega l’Unicef, “è impossibile eliminare tutti i rischi” della rete. Anche industria e settore privato hanno tuttavia “un ruolo fondamentale nella rimozione di materiali offensivi dai server e nel fornire hardware e software a misura di bambino che consentano di bloccare o filtrare le immagini offensive”. (R.P.)







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