2011-12-14 14:51:19

Filippine: i vescovi di Mindanao in prima linea contro lo sfruttamento minerario nell'isola


Saranno depositate domani a Manila, capitale delle Filippine, le 100 mila firme raccolte in tre diocesi di Mindanao contro un progetto minerario di estrazione di rame ed oro nel sud dell’isola. La consegna avverrà nella residenza presidenziale Malacanang Palace. “Da sempre i vescovi locali sono impegnati in prima linea contro lo sfruttamento minerario ai danni delle popolazioni”, riferisce all’agenzia Misna padre Angel Calvo, missionario clarettiano nella regione di Mindanao, commentando l’iniziativa promossa da tre presuli locali, mons. Romulo T. Dela Cruz, vescovo di Kidapawan, mons. Dinualdo D. Gutierrez, vescovo di Marbel, e mons. Guillermo V. Afable, vescovo di Digos. I promotori della petizione chiedono con urgenza al presidente Benigno S. Aquino III di fermare il progetto Tampakan. “Pesa da tempo sulle nostre comunità. Da quando è stato avviato, ha creato soltanto divisioni tra la popolazione” spiegano i presuli, sottolineando anche l’impatto ambientale devastatore del progetto. Secondo i promotori del piano di sviluppo delle miniere di Tampakan, l’area contiene le più vaste riserve di rame e oro non sfruttate del sudest asiatico e se venissero sviluppate, sarebbero le più grandi miniere di rame delle Filippine e tra le più imponenti del mondo. A gestire il progetto è la multinazionale con sede in Svizzera ‘Xstrata’ attraverso la sua controllata ‘Sagittarius Mines, azienda filippina a partecipazione australiana. (R.G.)







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