Belgio: la Chiesa plaude all’istituzione di un Tribunale d’arbitrato per le vittime
di abusi caduti in prescrizione
Novità in Belgio per le vittime di abusi sessuali da parte di personale ecclesiastico,
caduti in prescrizione: da oggi potranno appellarsi ad un Tribunale d’arbitrato, “in
particolare per richiedere risarcimenti finanziari” alla Chiesa, in un misura compresa
tra i 2500 e i 25 mila euro. Questo il risultato raggiunto dal gruppo di esperti che
ha presentato il suo lavoro alla “Commissione di sorveglianza sui casi di abusi sessuali
e atti di pedofilia in un rapporto di autorità, in particolare in seno alla Chiesa”
e alle autorità ecclesiastiche. Soddisfazione hanno espresso in una nota i vescovi
e i superiori maggiori del Belgio, sottolineando che la procedura di arbitrato poggerà
su “un’istanza neutra, al di fuori delle strutture della Chiesa”. I presuli ricordano
di avere lavorato negli ultimi mesi con un gruppo di esperti di varie discipline “per
elaborare un documento di sintesi sul modo di affrontare e prevenire l’abuso sessuale
nella Chiesa”, che “sarà terminato nelle prossime settimane, e che terrà conto dei
risultati del lavoro della Commissione parlamentare. Il documento comprenderà diversi
capitoli dedicati all’analisi dei fattori che possono portate all’abuso sessuale;
al riconoscimento e alla riabilitazione della vittime di abusi sessuali; all’offerta
mirata della Chiesa alle vittime, con l’apertura di luoghi di accoglienza locali organizzati
dalle diocesi e dalla Congregazioni religiose; alla cooperazione della Chiesa nelle
procedure di conciliazione o d’arbitrato; alla responsabilità e l’approccio degli
autori degli abusi sessuali; alle misure per la prevenzione degli abusi e infine alle
conseguenze per il futuro della comunità ecclesiale. “Come responsabili della Chiesa
– scrivono i vescovi e i superiori maggiori – noi sosteniamo prima di tutto il riconoscimento
e la riabilitazione delle vittime di abusi sessuali. Vogliamo essere disponibili
e ricercare con loro il miglior modo di rispondere ai loro bisogni. Collaboreremo,
in quest’ottica, in primo luogo con le istanze sociali, della giustizia e dei servizi
sociali, e da oggi con l’arbitrato”. Infine il un grazie “a tutti i responsabili ed
esperti - conclude la nota - che ci consigliano e ci stanno aiutando”. (A cura
di Roberta Gisotti)