2011-12-12 19:56:23

Lunedì nero per le borse. In Italia scioperano i sindacati, il governo annuncia modifiche sulle pensioni nella manovra.


Giornata nera per le borse europee trascinate in basso dal giudizio negativo dell’Agenzia di rating Moody’s che definisce inadeguate le misure adottate dal vertice di Bruxelles per uscire dalla crisi. In Italia slitta a mercoledì il voto alla Camera sulla manovra. Oggi lo sciopero generale dei sindacati uniti per chiedere più equità: cortei e presidi in numerose città del Paese. Temi caldi restano l’Ici e le Pensioni, su queste apre il ministro del welfare Fornero che ribadisce: stiamo studiando modifiche importanti. Il servizio di Cecilia Seppia RealAudioMP3
Mancanza di equità nelle misure e genericità delle risposte del governo sono le ragioni delle proteste. Sentiamo lo stesso leader della Cisl Raffaele Bonanni nell’intervista di Debora Donnini.RealAudioMP3

R. - Purtroppo le risposte sono state negative perché in sostanza loro hanno bisogno di fare una manovra veloce e la cosa più veloce per loro è caricare su quelli che hanno di meno, solamente perché hanno la ritenuta alla fonte e quindi sono più facilmente individuabili ed essendo appunto le persone non ricche ancora la maggioranza del Paese fanno manovra su di loro. Si aumenta il prezzo della benzina, si fanno operazioni sulla casa ... non hanno neanche voluto escludere chi ha una sola casa con un costo basso dell’abitazione, perché sono molti i cittadini che sono in queste condizioni. Insomma i cittadini più poveri pagano perché il meccanismo che li raggiunge è un meccanismo semplice mentre chi ha di più, non avendo la ritenuta alla fonte, hanno un meccanismo più complicato... Noi non siamo d’accordo.

D. - Voi che tipo di alternativa proponete per l’Italia in questo momento? Chiedevate una patrimoniale…

R. - Noi chiediamo la patrimoniale, chiediamo di ridurre moltissimo i costi delle istituzioni e delle amministrazioni, chiediamo la vendita dei beni demaniali. Diversamente non solo faremo ingiustizia ma faremo anche più recessione perché già siamo a un calcolo di mezzo punto di recessione e con l'aumento della tassazione accadrà che ci sarà una spinta ulteriore recessiva: l’economia sarà ancora più in asfissia dato che i consumi saranno ancora più bassi di oggi perché la gente non ha soldi.

D. - Per esempio a livello di pensioni è tutto negativo o c’è qualcosa di positivo?

R. - Quelli degli anni ’50 sono massacrati dal doppio combinato di passaggio dal retributivo al contributivo e dall’innalzamento molto alto dell’uscita, senza poi fare distinzione tra lavoro e lavoro, perché alcuni possono andare in pensione anche più tempo ma altri no, per esempio chi fa un lavoro usurante… chi rischia il posto di lavoro in un momento di crisi… mi pare che non si sia calcolata per niente la dimensione di giustizia e di equità.

D. - Oggi c’è la minaccia di tagliare il rating dell’Europa, secondo voi non bisognerebbe affrontare il problema dell’economia anche italiana in modo più complesso e tenendo conto non solo dell’Europa ma anche, per esempio, della concorrenza di Paesi come la Cina dove il costo del lavoro è davvero molto basso?

R. - Credo che noi usciremo da questa storia non solo fortificando l’Italia, quindi inquadrando anche un cammino di sacrifici ma dentro un progetto: io oggi questo progetto non lo vedo. Però la questione davvero decisiva per il nostro avvenire e per l’avvenire del mondo è l’Europa politica: l’unica strada che può darci un progetto alto in cui si riconoscano tutti gli europei, per modificare l’Europa in rapporto a tutto il cambiamento che la globalizzazione ha portato e che l’Europa non ha interiorizzato fino in fondo, appagata, com’è, da secoli di egemonia nel mondo. La questione più importante che ci toglie dalla speculazione internazionale è fare l’Europa politica perché questo produce una moneta che ha proprietari, ha realtà che ne rispondano; oggi abbiamo una moneta che tutti sanno non ha realtà di cui i proprietari rispondano.(bf)








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