2011-12-10 14:11:09

Nigeria: i vescovi intervengono sull’abolizione del sussidio statale alle importazioni di petrolio


I vescovi della Nigeria auspicano che il Presidente Goodluck Jonathan intraprenda una vasta consultazione pubblica prima di procedere all’abolizione dell’attuale sussidio statale alle importazioni di petrolio. Il provvedimento, la cui entrata in vigore è prevista nel prossimo mese di gennaio, dovrebbe permettere, secondo le stime del Governo, un risparmio per le casse dello Stato di 1.200 miliardi di naria (pari a 7,5 miliardi di dollari), ma non vede concordi le forze politiche e i governatori locali del Paese. Per i vescovi nigeriani la questione è obiettivamente molto complessa e, considerati i grandi sacrifici che comporterebbe per i cittadini nigeriani, la misura dovrebbe essere introdotta solo a condizione che ci sia un ampio consenso dell’opinione pubblica. Così si esprime una dichiarazione diffusa al termine della loro plenaria svoltasi nei giorni scorsi ad Abuja, in cui si chiede al Governo di avviare una consultazione con le parti sociali prima di precedere ai tagli. Inoltre, secondo i presuli, i soldi risparmiati con l’eliminazione del sussidio dovrebbero essere dedicati a migliorare le infrastrutture, il servizio sanitario, le scuole e l’agricoltura e a compensare le fasce sociali più povere. Altri temi affrontati nella dichiarazione – riferisce l’agenzia Cns – sono i problemi endemici che affliggono la Nigeria: la corruzione, la mediocrità della classe dirigente, la disoccupazione e le violenze etnico-religiose che continuano ad insanguinare alcuni Stati nigeriani. A preoccupare i vescovi è in particolare l’escalation di attacchi da parte della setta islamista “Boko Haram”, protagonista di una serie di attentati terroristici che hanno causato decine di morti e centinaia di feriti. Nella dichiarazione i presuli elogiano, infine, il coraggio dimostrato da alcuni governatori che hanno finalmente restituito ai legittimi proprietari le scuole cattoliche confiscate dai regimi militari negli anni ’70. Un grave errore – afferma la nota – che ha contribuito non poco all’attuale degrado educativo e morale del Paese.
(L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.