2011-12-10 08:50:49

La nuova evangelizzazione al centro dell’incontro dei vescovi austriaci, italiani e sloveni


La sfida della nuova evangelizzazione e il magistero di Benedetto XVI: questi i temi dell’incontro svoltosi ieri a Lubiana, in Slovenia. Protagonisti dell’evento, la Chiesa austriaca, quella italiana e quella slovena, confinanti nelle Alpi. A rappresentare i tre Paesi, sono stati l’arcivescovo metropolita di Lubiana, mons. Anton Stres, l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, e il vescovo di Gurk-Klagenfurt, mons. Alois Schwarz. In una nota diffusa al termine dei lavori dalla Conferenza episcopale slovena (Ces), si legge che “l’incontro ha lo scopo di promuovere la convivenza pacifica ed armoniosa del popolo sloveno, italiano e austriaco. In un’ottica più allargata si tratta, in effetti, della coesistenza pacifica di tutti i popoli dell’Europa”. Ma si ribadisce che oltre ai vincoli di amicizia fraterna e al rilievo storico, “è molto alto anche il valore simbolico” di tale evento, il quale evidenzia “la convivenza delle popolazioni slave, neolatine e germaniche nell’Europa moderna”. In quest’ottica, quindi, i vescovi “si rifanno al magistero di Papa Benedetto XVI e alla sfida della nuova evangelizzazione, tema di grande attualità per i tre popoli di questa nazione d’Europa”, soprattutto in relazione alle attuali “circostanze sia storiche che politiche e religiose”. Nato nel 1982 come “Incontro dei Tre popoli”, su iniziativa dell’allora vescovo di Udine, mons. Alfredo Battisti, l’appuntamento si poneva l’obiettivo di favorire i contatti tra l’occidente e l’allora Chiesa in Jugoslavia ed è diventato un rilevante momento di preghiera durante la guerra dei Balcani. Oggi, l’incontro ha una cadenza annuale e viene ospitato nei santuari mariani delle diocesi coinvolte. “Nell’Europa che si trova su importanti crocevia storici – conclude la nota della Ces - il raduno sotto il mantello protettore di Maria significa convivere come fratelli e sorelle. Un’iniziativa per mostrare agli altri popoli che tre ‘famiglie’ possono convivere con successo da oltre 1.200 anni solo nel rispetto del prossimo”. (I.P.)







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