2011-12-09 14:52:22

Siria, cresce la tensione con la Turchia nell’ennesimo venerdì di proteste


Cresce l'isolamento internazionale della Siria, che oggi registra un ulteriore deterioramento dei rapporti con la Turchia. Non accenna però a diminuire la violenza della repressione del dissenso. Nell’ennesimo venerdì di proteste, si contano già sei vittime. Il Servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

I rapporti tra Siria e Turchia sono ormai ai minimi termini. Dopo l’inasprimento delle sanzioni, il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha allargato la spaccatura tra i due Paesi avvertendo che Ankara non resterà a guardare se la ''sicurezza regionale'' verrà messa a rischio da Damasco. Il capo della diplomazia turca ha poi ammonito la Siria a non tornare a far leva sull'indipendentismo curdo per dar fastidio alla Turchia. Davutoglu ha infine esortato il presidente siriano, Bashar Al Assad, a dimostrare la propria sincerità perseguendo chi uccide i suoi oppositori. Il "pressing" della Turchia fa eco a quello della Lega Araba, che ha annunciato che tornerà a riunirsi domani per valutare la risposta di Damasco all’invio di osservatori internazionali. Se vogliono la revoca delle sanzioni devono attuare il piano, ha detto il segretario generale della dell’organizzazione panaraba, Nabil al-Arabi, mentre il governo iracheno ha comunicato che avvierà contatti con l’esecutivo siriano per risolvere la questione. Intanto, sul terreno è in corso l’ennesimo venerdì di proteste dedicato allo "sciopero generale" convocato per domenica prossima. Epicentro delle contestazioni è di nuovo la città di Homs. Il bilancio provvisorio diffuso dai comitati d’opposizione è di sei vittime, fra cui due bambini.

Egitto, i Fratelli musulmani accusano i militari di voler limitare il parlamento
In Egitto, i risultati ufficiali del ballottaggio delle elezioni legislative hanno confermato la vittoria schiacciante delle formazioni islamiche. Dal canto suo, la giunta militare che di fatto governa il Paese dalla caduta dell' ex presidente Mubarak ha annunciato ieri la creazione di un Consiglio consultivo per la redazione di una nuova Costituzione. Una mossa fortemente osteggiata dal partito dei Fratelli Musulmani, che arrogano tale diritto al parlamento.

L'Iran mostra in Tv drone Usa intatto
La tv iraniana ha mostrato ieri sera le immagini del drone-spia perso dalla Cia la settimana scorsa in Iran. Nelle immagini, l'aereo senza pilota invisibile ai radar appare intatto, segno che è stato “dirottato”. Ora, l’Iran può studiare una delle tecnologie militari americane più sofisticate e segrete. Gli iraniani hanno affermato di aver “costretto” l’aereo ad atterrare il 4 dicembre scorso nei pressi della città di Kashmar, a 225 km dal confine con l'Afghanistan. Probabilmente, il sistema di autodistruzione del drone non ha funzionato e si ipotizza che il velivolo sia stato preso con un cyber attacco, forse reso possibile grazie ad una tecnologia fornita da Mosca a Teheran. Ieri, durante una conferenza stampa, il presidente Obama ha detto ai giornalisti che gli Stati Uniti non escludono alcuna opzione per fermare la corsa dell'Iran verso la costruzione di armi nucleari.

Sei morti in attacco kamikaze in Afghanistan
In Afghanistan, almeno sei persone sono rimaste uccise questa mattina da un attacco kamikaze in una moschea nella città di Qazi Abad, nell'est del Paese. Tre poliziotti tra le vittime. L'attentato avviene tre giorni dopo due attacchi che hanno causato la morte di 59 persone a Kabul e Mazar-i-Sharif.

Libano, una bomba ferisce cinque soldati francesi della missione Onu
Un convoglio Unifil della missione Onu in Libano è stato colpito dall'esplosione di una bomba piazzata lungo la strada. Cinque caschi blu francesi, tra cui una donna, e un civile libanese sono rimasti feriti. L'attentato è avvenuto nella località di Nabaa, nel sud del Paese.

Oltre 70 morti nel rogo di un ospedale in India
Almeno 73 persone sono morte in un incendio divampato nella notte in un ospedale di Calcutta, in India. Ancora ignote le cause del rogo, scaturito nello scantinato della clinica, dove si trovava anche materiale infiammabile. La struttura privata, che ospitava 160 pazienti molti dei quali in rianimazione, è stata avvolta in poco tempo dalle fiamme e dal fumo. Secondo i primi accertamenti, le morti sono state causate da avvelenamento di monossido di carbonio che si è accumulato nei reparti dove non c'erano finestre né vie di fuga. L'edificio era privo di dispositivi antincendio e di misure di emergenza per l'evacuazione dei malati.

Russia, proteste
L’opposizione all'establishment russo si appresta a scendere in piazza domani a Mosca, per quella che si prospetta come la più massiccia manifestazione di protesta degli ultimi 20 anni. Al centro delle contestazioni ancora il controverso voto legislativo del 4 dicembre scorso. Il sindaco della capitale ha autorizzato la presenza fino a 30 mila persone, dopo aver trovato un accordo con gli organizzatori affinché il raduno sia spostato dalla centralissima piazza della Rivoluzione (dietro il Cremlino) a piazza Balotnaya. Soluzione che, però, non è piaciuta a parte degli altri leader del movimento che si batte per l'annullamento delle elezioni. Ad alimentare le polemiche arrivano anche le dimissioni di due consiglieri del presidente Dmitri Medvedev sui diritti umani. Si tratta di Svetlana Sorokina e Irina Iasina, che hanno lasciato il Consiglio della presidenza russa sulle istituzioni della società civile e i diritti umani, in polemica contro le frodi nel voto e la repressione delle manifestazioni di protesta. E intanto resta alta la tensione tra Russia e Stati Uniti, dopo che il premier, Vladimir Putin, ha accusato il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, di aver fomentato l’opposizione.

Conferenza mondiale sul clima di Durban
Ultimo giorno di lavori a Durban, in Sudafrica, per i delegati dei 190 Paesi presenti alla 17.ma Conferenza Onu sui Cambiamenti climatici. Un ppuntamento che, come Copenhagen e Cancun, rischia di fallire a causa del mancato accordo sul dopo-Kyoto. Tuttavia, circa 120 Paesi sarebbero disposti ad accettare la proposta dell’Ue per una road-map non vincolante verso un nuovo accordo sulle emissioni inquinanti. Si tratta di un'alleanza trasversale tra Paesi industrializzati e in via di sviluppo tesa a spingere Cina, Brasile e India ad abbandonare il gioco dei veti contrapposti e costringere così gli Stati Uniti ad approvare un mandato a sottoscrivere entro il 2015 un accordo globale. Altro punto su cui c’è ampia convergenza è il raggiungimento di un accordo su come rendere operativo dal 2013 il "Green Climate Fund" (Gcf), il Fondo destinato a finanziare le azioni di riduzione delle emissioni e di adattamento ai mutamenti climatici nei Paesi poveri.

Congo, elezioni
Nella Repubblica Democratica del Congo è atteso entro le prossime 24 ore, dopo numerosi rinvii, l’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali. Il ritardo della proclamazione ha aumentato la tensione tra i sostenitori dei due candidati, Laurent Kabila ed Etienne Tshisekedi. Kabila è dato nettamente in vantaggio con quasi il 50% delle preferenze. Il giuramento del nuovo presidente è previsto per il prossimo 20 dicembre. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giovanni Cossu)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 343







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