“Anche se i poveri possono essere marginalizzati dalla corruzione, non saranno mai
messi a tacere”. Così il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon nel suo messaggio
in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione che si celebra oggi
in tutto il mondo. “Quando fondi indispensabili allo sviluppo vengono rubati da individui
e istituzioni corrotte – ha spiegato – le persone povere e vulnerabili sono private
dell’educazione, della sanità pubblica e di altri servizi essenziali”. Il fenomeno
della corruzione, infatti, crea distorsioni nei mercati, accresce i costi che le imprese
devono sostenere e, in ultima analisi, colpisce i consumatori. Il segretario generale
cita a questo proposito l’esempio della primavera araba, che ha causato cambiamenti
sulla scena internazionale addirittura impensabili fino a pochi mesi prima. Ban Ki-moon
ricorda, poi, come la corruzione colpisca tutti i Paesi e come le Nazioni Unite siano
in prima linea nella lotta a questo odioso costume, biasimando chi la pratica e contemporaneamente
promuovendo una cultura che miri a valorizzare, invece, un comportamento etico. “Le
Nazioni Unite – ha concluso – sostengono diversi Paesi nella lotta alla corruzione
come parte della campagna che conduciamo a favore del consolidamento della democrazia
e di una virtuosa capacità di governo" e "la Convenzione delle Nazioni Unite contro
la corruzione rappresenta, in questa lotta, uno strumento potente”. (R.B.)