Egitto: giura il nuovo governo "ad interim" di El Ganzuri
Il nuovo governo egiziano ad interim di Kamal El Ganzuri ha prestato giuramento
nelle mani del maresciallo Hussein Tantawi, capo del Consiglio militare egiziano.
Ganzuri, 78 anni, ex premier durante il regime di Hosni Mubarak, aveva ricevuto l'incarico
due settimane fa. Intanto, al ballottaggio del primo turno delle elezioni politiche
si rafforza l’affermazione dei Fratelli Musulmani, che si sono aggiudicati 36 dei
56 seggi in palio nei nove governatorati interessati dal voto. I partiti islamisti
hanno ottenuto oltre due terzi dei 168 seggi per i quali si votava in questa prima
tornata. Il secondo turno prenderà avvio il 14 dicembre.
Yemen: raggiunto
accordo per nuovo governo di unità E' stato raggiunto un accordo per la formazione,
nello Yemen, di un nuovo governo di unità nazionale con l'opposizione. La tv araba
Al Arabiya riferisce che il decreto per l'insediamento del nuovo esecutivo è stato
emesso dal vice presidente, Abd Rabbo Mansur Hadi, al quale il presidente uscente,
Ali Abdallah Saleh, aveva trasmesso i poteri, in base al piano concordato con i Paesi
arabi del Consiglio di cooperazione del Golfo. L’intesa firmata il 23 novembre scorso
prevede che Hadi formi un nuovo governo di unità per poi procedere, entro tre mesi,
ad indire elezioni presidenziali. Tuttavia, sul terreno non si fermano le violenze:
scontri tra forze governative e miliziani di clan tribali che si oppongono a Saleh
sono avvenuti anche ieri a Sanaa. Nel nord del Paese, si registrano invece combattimenti
tra ribelli i Houthi (sciiti) e le milizie tribali salafite, a seguito dei quali sono
morte almeno sei persone.
Siria, violenze Non si arresta la repressione
del dissenso in Siria. Le forze di sicurezza hanno provocato la morte di almeno sette
civili, inclusa una donna, in una serie di raid nella città di Homs. Lo riferisce
l'Osservatorio siriano per i diritti umani. L’agenzia ufficiale Sana parla invece
di un attacco contro un oleodotto alla periferia di Homs, portato a termine da gruppi
terroristici. Intanto, Damasco ha chiuso uno dei valichi di frontiera con la Turchia,
mentre le tensioni tra i due Paesi si inaspriscono giorno dopo giorno.
Afghanistan,
Onu condanna attentati di martedì I membri del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite hanno condannato con forza gli attacchi terroristici avvenuti martedì
scorso in Afghanistan, a Kabul e Mazar-i-Sharif, che hanno causato la morte di circa
settanta persone, fra le quali diverse donne e bambini. Il presidente afghano, Hamid
Karzai, rientrato anticipatamente in patria dopo la Conferenza internazionale di Bonn,
ha incontrato alcuni dei feriti negli attentati. Ma quanto è difficile oggi lavorare
in Afghanistan? Giada Aquilino lo ha chiesto a Razia Faqiri, dell’Afghan
Women Social Services Organization (AWSSO), associazione afghana che si occupa di
microcredito per le donne, in collaborazione con Fondazione Pangea Onlus:
R. - It’s
very difficult for us … E’ veramente difficile per noi lavorare, soprattutto
a Kabul, ogni volta che c’è un attacco, ogni volta che succede qualcosa: nei giorni
successivi ci sono sempre periodi di tensione, in cui tutti sono un po’ spaesati.
Sono zone in cui le persone hanno sofferto e continuano a soffrire molto.
D.
– Alla Conferenza di Bonn, nei giorni scorsi, si è parlato di un impegno della comunità
internazionale per altri 10 anni, dopo il 2014. Com’è possibile?
R.
- About the international community … Rispetto alla comunità internazionale,
se essa si impegna per altri 10 anni ad essere vicina all’Afghanistan, soprattutto
dal punto di vista economico, noi non possiamo che essere contenti. Il problema è
che bisognerebbe veramente costruire qualcosa per le persone, per la gente afghana.
Quello che a noi interessa è che ci siano punti importanti che garantiscano i diritti
delle donne.
D. - Sappiamo che Pangea sta portando avanti un progetto
per una nuova "Casa", la prima in Afghanistan. Di cosa si tratta?
R.
- We have a lot of afghan women … Ci sono molte donne in Afghanistan che
sono analfabete e non hanno una vera e propria professione lavorativa. In passato,
noi avevamo centri femminili però molte donne erano a disagio perché dovevano lasciare
i loro figli a casa, non potevano venire con i loro bambini e anzi a volte non potevano
continuare i corsi con noi - i corsi sui diritti, sulla salute, sulla sartoria, sul
ricamo, sulla creazione di gioielli - proprio perché non sapevano a chi lasciare i
loro bambini. Quindi, abbiamo pensato ad una Casa Pangea proprio perché è un posto
dove donne e bambini possono stare insieme in maniera armoniosa: le donne possono
seguire i loro corsi e i bambini essere curati e allo stesso tempo rimanere con le
mamme.
Russia, Putin accusa Usa di fomentare opposizioni Il premier
russo, Vladimir Putin, ha accusato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, di
aver fomentato l'opposizione che sta contestando i risultati delle elezioni legislative
di domenica scorsa. Incontrando gli attivisti del suo partito, Putin ha aggiunto che
centinaia di milioni di dollari in fondi stranieri sono stati usati per influenzare
il voto. Non si è fatta attendere la risposta della Clinton, secondo la quale gli
Usa sostengono i diritti del popolo russo e auspicano che siano prese decisioni per
elezioni credibili e giuste. Nei giorni scorsi, sono stati fermati oltre 800 manifestanti
che denunciavano brogli e chiedevano l’annullamento del voto. Intanto, la Commissione
elettorale centrale russa ha anticipato a domani l’annuncio dei risultati ufficiali
della tornata elettorale del 4 dicembre.
Germania, intercettato pacco bomba
per l’amministratore di Deutsche Bank Un pacco contenente esplosivo e frammenti
di metallo, indirizzato all’amministratore delegato della Deutsche Bank, Joseph Ackermann,
è stato intercettato in un ufficio della grande banca tedesca a Francoforte. Il portavoce
della polizia ha spiegato che la polvere sarebbe esplosa a contatto con l'aria, provocando
ustioni. Ackermann, 63 anni, potente uomo d'affari svizzero e banchiere di fiducia
del cancelliere Merkel, ha avuto un ruolo decisivo nella crisi greca. Il possibile
attentato sarebbe avvenuto a poche ore dal vertice europeo sulla crisi.
La
Francia estrada l’ex dittatore panamense Noriega L'ex dittatore panamense,
Manuel Noriega, dal 2010 detenuto in un carcere parigino per riciclaggio, è stato
estradato e lunedì prossimo tornerà a Panama per saldare il suo debito con la giustizia.
Lo ha annunciato il ministro degli Esteri panamense, Roberto Henriquez. La Corte d'appello
di Parigi ha infatti autorizzato l'estradizione nel Paese latinoamericano del 77enne
ex dittatore panamense. Noriega al suo ritorno, dopo oltre 20 anni di assenza, dovrà
scontare complessivamente sessant'anni di prigione, inflittegli in contumacia nel
1995 per tre omicidi. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 342