Africa: Premio Harubuntu a cinque personalità al servizio del continente
Degli africani “ordinari che fanno cose straordinarie”. È lo slogan del premio Harubuntu
(in lingua kiriundi ‘qui c’è del valore’) assegnato quest’anno a cinque personalità
del continente che si sono distinte per iniziative e con uno stile di vita che favorisce
lo sviluppo sostenibile dell’Africa. Istituito nel 2007 dall’associazione delle città
e dei governi uniti d’Africa (Cglua) con lo scopo di “correggere lo sguardo negativo
portato dai media occidentali sui paesi del continente”, - riporta l'agenzia Misna
- il premio di quest’anno è stato assegnato a un blogger ivoriano, un guerriero Masai
e tre sindaci provenienti da Marocco, Mali e Madagascar. “Avenue 225” una piattaforma
comunitaria sul web sulla quale giovani di diverse regioni raccontano la Costa d’Avorio
“per come è” e non come la raccontano i media del Paese, ha valso a Israel Gebo, giovane
blogger, il premio per la categoria ‘Comunicazione’. Toima Kiroa, guerriero Masai
vincitore della sezione ‘Società civile’ lotta al fianco della moglie per porre fine
al nomadismo, incentivando l’accesso all’acqua, al cibo e ai servizi di base presso
le comunità tradizionali. “Non bisogna credere che i Masai siano inclini al nomadismo
– spiega – sono impossibilitati a installarsi in un solo luogo poiché non trovano
ciò di cui hanno bisogno. Sogno che tutti i bambini della mia comunità – maschi e
femmine – possano finire gli studi primari e accedere all’insegnamento superiore”
afferma, dal canto suo, Abdellha Adouz, sindaco di Fask, piccola comunità a 200 chilometri
a sud di Agadir, in Marocco, vincitore per la categoria ‘autorità locali’ a pari merito
con Moussa Marra, primo cittadino di un distretto di Bamako e campione della lotta
alla corruzione, e Eva Monique Ravaloriaka, sindaco Manjakandriana, in Madagascar.
Per lei, impegnata da anni nella battaglia delle pari opportunità tra sessi in un
Paese dalla cultura fortemente patriarcale “un mondo senza donne è come un giardino
senza fiori”. “Si tratta di portatori di speranze e progetti che dovrebbero essere
tenuti in maggiore considerazione dai media occidentali – ha sottolineato Jean Pierre
Elong Mbassi, presidente della Cglua, durante la premiazione svoltasi a Bruxelles
– pronti a puntare il loro sguardo sull’Africa solo per temi come l’Aids, la corruzione,
la miseria e le guerre. Questi sono eroi africani al servizio dell’Africa”. (R.P.)