2011-12-08 14:36:29

Africa: Premio Harubuntu a cinque personalità al servizio del continente


Degli africani “ordinari che fanno cose straordinarie”. È lo slogan del premio Harubuntu (in lingua kiriundi ‘qui c’è del valore’) assegnato quest’anno a cinque personalità del continente che si sono distinte per iniziative e con uno stile di vita che favorisce lo sviluppo sostenibile dell’Africa. Istituito nel 2007 dall’associazione delle città e dei governi uniti d’Africa (Cglua) con lo scopo di “correggere lo sguardo negativo portato dai media occidentali sui paesi del continente”, - riporta l'agenzia Misna - il premio di quest’anno è stato assegnato a un blogger ivoriano, un guerriero Masai e tre sindaci provenienti da Marocco, Mali e Madagascar. “Avenue 225” una piattaforma comunitaria sul web sulla quale giovani di diverse regioni raccontano la Costa d’Avorio “per come è” e non come la raccontano i media del Paese, ha valso a Israel Gebo, giovane blogger, il premio per la categoria ‘Comunicazione’. Toima Kiroa, guerriero Masai vincitore della sezione ‘Società civile’ lotta al fianco della moglie per porre fine al nomadismo, incentivando l’accesso all’acqua, al cibo e ai servizi di base presso le comunità tradizionali. “Non bisogna credere che i Masai siano inclini al nomadismo – spiega – sono impossibilitati a installarsi in un solo luogo poiché non trovano ciò di cui hanno bisogno. Sogno che tutti i bambini della mia comunità – maschi e femmine – possano finire gli studi primari e accedere all’insegnamento superiore” afferma, dal canto suo, Abdellha Adouz, sindaco di Fask, piccola comunità a 200 chilometri a sud di Agadir, in Marocco, vincitore per la categoria ‘autorità locali’ a pari merito con Moussa Marra, primo cittadino di un distretto di Bamako e campione della lotta alla corruzione, e Eva Monique Ravaloriaka, sindaco Manjakandriana, in Madagascar. Per lei, impegnata da anni nella battaglia delle pari opportunità tra sessi in un Paese dalla cultura fortemente patriarcale “un mondo senza donne è come un giardino senza fiori”. “Si tratta di portatori di speranze e progetti che dovrebbero essere tenuti in maggiore considerazione dai media occidentali – ha sottolineato Jean Pierre Elong Mbassi, presidente della Cglua, durante la premiazione svoltasi a Bruxelles – pronti a puntare il loro sguardo sull’Africa solo per temi come l’Aids, la corruzione, la miseria e le guerre. Questi sono eroi africani al servizio dell’Africa”. (R.P.)







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