2011-12-07 14:04:52

Mons. Mamberti all'Osce: 200 milioni di cristiani perseguitati o discriminati nel mondo


Attenzione per i migranti, difesa delle libertà fondamentali, in particolare quella religiosa, tutela di Rom e Sinti, lotta al traffico degli esseri umani: è quanto chiede la Santa Sede all’OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la Cooperazione in Europa, che da ieri ha riunito a Vilnius, in Lituania, il suo diciottesimo Consiglio ministeriale. Ad esprimere la posizione del Vaticano sugli impegni dell’OSCE, mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, che ha sottolineato quanto oggi il diritto alla libertà di religione continui a essere ampiamente violato e che “potrebbero esserci più di 200 milioni di cristiani, di differenti confessioni” che subiscono discriminazioni. Il servizio di Tiziana Campisi:RealAudioMP3

La Santa Sede apprezza “le misure per rafforzare la lotta al traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro e per rendere sicuro lo stoccaggio di munizioni convenzionali”, perché contribuiscono “alla lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato”, e saluta positivamente gli sforzi dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa nell’ambito della comunità internazionale per combattere la proliferazione delle armi di distruzione di massa e in generale per promuovere la sicurezza. Lo ha sottolineato mons. Dominique Mamberti nel suo intervento a Vilnius, che sta ospitando il XVIII Consiglio Ministeriale dell’Osce. Il segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati ha lodato anche i progetti volti a combattere la minaccia delle droghe illegali e dei precursori chimici ma si è soffermato soprattutto sulla necessità di difendere i diritti umani e le libertà fondamentali, in particolare quella di religione, che, sebbene proclamata “ripetutamente dalla comunità internazionale, nonché nelle costituzioni della maggior parte degli Stati” continua ad esser ampiamente violata. Mons. Mamberti ha ricordato, a tal proposito, quanto detto dal Papa nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace celebrata quest’anno circa i cristiani, “attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede” ed ha aggiunto che “potrebbero esserci più di duecento milioni di cristiani, di differenti confessioni, che sono in difficoltà per via di strutture legali e culturali che portano alla loro discriminazione”. Anche per questo ha auspicato la celebrazione di una Giornata internazionale contro la persecuzione e la discriminazione dei cristiani per sensibilizzare i governi. Ma tra le preoccupazioni della Santa Sede ci sono pure i migranti: la loro posizione nelle società, il loro ruolo economico, legati anche al ricongiungimento familiare che influisce sull’integrazione. A tal proposito mons. Mamberti ha detto che la Santa Sede appoggia la "good governance", quella orientata verso il bene comune, che “dovrebbe promuovere la partecipazione alla vita pubblica di tutti coloro che vivono nella società, incluse le Chiese, le comunità religiose e i credenti”. Infine il segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati ha chiesto tutela della dignità delle popolazioni Rom e Sinti, per i quali già l’OSCE ha elaborato un Piano d’Azione, e impegno contro il traffico degli esseri umani, lo sfruttamento sessuale e quello lavorativo che richiedono anche lotta alla corruzione ed educazione nelle scuole.







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