2011-12-07 14:17:59

Il cardinale Scola per la Festa di Sant'Ambrogio: impegnarsi tutti per uscire dalla crisi


Un appello a cambiare stile di vita e ad impegnarsi, tutti insieme, per uscire dalla crisi: lo ha lanciato ieri, il cardinale, Angelo Scola, nel suo primo discorso alla città, il tradizionale appuntamento dell'arcivescovo di Milano alla vigilia della festa di Sant'Ambrogio. Il porporato, parlando nella Basilica di Sant'Ambrogio, ha ribadito la necessità di mettere la famiglia al centro delle politiche economiche e sociali. Da Milano, il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3

Non è solo una crisi economico e finanziaria quella che stiamo vivendo. E’ un travaglio ed una transizione generata anche dalla mancanza di fiducia e di coesione. Per affrontarla, secondo il cardinale Angelo Scola, bisogna ripartire dal ripetuto invito di Benedetto XVI ad un serio ripensamento della ragione, sia economica che politica. Sì allora alla richiesta dei sacrifici, se imposti secondo giustizia ed equità, inseriti in una prospettiva di sviluppo integrale che non si misura solo con la crescita del prodotto interno lordo:

“Sia l’economia reale, sia la finanza hanno bisogno del ‘ben fatto’, cioè del bello e del buono. Lo sapevano bene i nostri artigiani! E questo è il senso profondo, non ancora colto, non capito, del richiamo al gratuito contenuto nella ‘Caritas in veritate’. Non è un richiamo a fare gratis: è il richiamo a rispettare l’oggetto del lavoro a tutti i livelli, nella sua bontà e nella sua bellezza intrinseca”.

La situazione di crisi è maturata anche in seguito all’aver assunto la massimizzazione del profitto come unico obiettivo, rinunciando ad ogni riferimento al trascendente. Di più: c’è stata, per Scola, un’irresponsabilità diffusa, a spendere quello che ancora non si era guadagnato. Ora, impegnandosi ciascuno personalmente e tutti insieme, si deve ripartire rimettendo il “bello” e il “buono” sia nell’economia che nella finanza. Un impegno che parte più decisamente da ciascuno di noi e dai cattolici, chiamati anche a chiedersi se non siano stati in qualche modo complici di questa situazione:

“Qual è la strada? Persuadere attraverso l’unico modo persuasivo: l’autoesposizione, la testimonianza, persuadere ogni nostro fratello uomo ad assumere un pensiero ed una pratica di pace fin nei più piccoli comportamenti quotidiani. Così ciascuno di noi potrà dare il suo contributo a far sì che la situazione in atto non esasperi i conflitti ma rappresenti una risorsa per il futuro”.

Il porporato ricorda poi l’esigenza di politiche più decise per la famiglia, lasciata sola ad affrontare la crisi; per i giovani, il cui deficit di futuro incide negativamente sull’andamento demografico. ‘Crisi’ non significa dimenticarsi degli anziani e degli emarginati; mentre per gli stranieri si può pensare a un’immigrazione sostenibile, rivendendo quantità e caratteristiche dei flussi. Annunciato, infine, il rilancio del "Fondo Famiglia e Lavoro" creato dal cardinale Tettamanzi, per sostenere chi viene più toccato dalla crisi con la perdita del posto di lavoro.







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