Perù: torna la calma a Cajamarca, grazie all'intervento della Chiesa
La città di Cajamarca sta tornando alla sua normale attività senza alcun tipo di problema
pubblico, ha detto ieri il ministro degli interni, Oscar Valdes Dancuart, parlando
ad una radio nazionale. I mercati sono aperti e gli studenti tornano a scuola, dopo
la dichiarazione di stato d’emergenza in quattro province di Cajamarca a seguito della
protesta regionale contro il progetto minerario Conga. L'esercito collabora con la
polizia per garantire la sicurezza pubblica malgrado non sia necessario, ha sottolineato
il ministro, ricordando che il governo continua a presentare la sua proposta di dialogo
per arrivare ad un accordo definitivo. Il presidente della Conferenza episcopale peruviana,
mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo, ha partecipato alla riunione che domenica
scorsa, ha visto riuniti il Capo di gabinetto, Salomón Lerner Ghitis, e altri Ministri,
con le autorità regionali e le organizzazioni sociali di Cajamarca, per trovare una
soluzione definitiva al problema. L’arcivescovo ha lanciato un appello: “con il dialogo
tutti guadagniamo, con la violenza tutti perdiamo, si spera che davvero non ci sia
più violenza e che tutto questo venga alla fine risolto” ha detto, lamentando tuttavia
che, dopo diverse ore di incontri e quando sembrava che tutto finisse bene, alla fine
non è stato firmato l'accordo fra le parti. Per questo mons. Cabrejos ha invitato
a riflettere i leader di Cajamarca che vogliono continuare la protesta regionale contro
il progetto minerario, per evitare qualsiasi atto di violenza o spargimento di sangue,
ed ha sottolineato la volontà di dialogo da parte del governo, che ha chiesto la sospensione
dei lavori minerari a Yanacocha nel progetto minerario Conga. Anche mons. José Carmelo
Martínez Lázaro, vescovo della diocesi di Cajamarca, aveva pubblicato un comunicato
lo scorso 30 novembre dove chiedeva il dialogo delle parti interessate e il rispetto
per l'ambiente naturale, fonte di risorse per la comunità. Dalle informazioni raccolte
dall’agenzia Fides si apprende che, secondo il Consiglio regionale di Cajamarca, che
rappresenta la comunità locale, il progetto non verrà avviato ed è stato approvato
un ordine di fermo per queste attività, mentre il governo centrale ancora non si è
pronunciato ufficialmente. (R.P.)