Messa del Papa per l'America Latina. Intervista con il prof. Carriquiry
Celebrare la festività della Vergine di Guadalupe e il bicentenario dell’indipendenza
dei Paesi latinoamericani: con questi obiettivi, Benedetto XVI presiederà lunedì prossimo
12 dicembre, alle 17.30, in San Pietro, una Messa solenne. La celebrazione, organizzata
dalla Pontificia Commissione per l’America Latina, vedrà la presenza di cardinali
e vescovi provenienti da diversi Paesi latinoamericani, oltre a personalità politiche
e rappresentanze diplomatiche di Spagna, Portogallo, Stati Uniti e Canada. Prima della
Messa, alcuni giovani latinoamericani attraverseranno la navata della Basilica vaticana
portando le bandiere nazionali, e renderanno omaggio all'immagine della Vergine di
Guadalupe posta ai piedi dell'altare. La nostra emittente seguirà in diretta l’evento
a partire dalle ore 16.50. Sull’importanza di questa Messa, padre Guillermo Ortiz
ha intervistato il prof. Guzmán Carriquiry, segretario della Pontificia
Commissione per l’America Latina:
R. – È un
grande gesto di affetto del Papa verso l’America Latina, di sollecitudine pastorale
verso le Chiese di quel continente. Certo, l’America Latina soffre per le piaghe della
violenza, del narcotraffico, della disuguaglianza, degli attacchi alla famiglia, ma
non solo: l’America Latina vive anche un momento propizio di una grande crescita economica,
del superamento delle fasce di povertà, di un rinnovato protagonismo sulla scena internazionale.
Io credo che siano grandissime le sfide che vive la Chiesa dell’America Latina, ma
la sfida maggiore è sempre quella interna ad essa, la sfida maggiore è come accoglie,
aderisce, celebra, vive e comunica il grande patrimonio di fede che la Provvidenza
di Dio ha dato ai popoli dell’America Latina. In questo senso, la Messa del 12 dicembre,
nella festività di Nostra Signora di Guadalupe - la “Pedagoga” della fede, dell’inculturazione
della fede nel cuore dei nostri popoli, la Stella della nuova evangelizzazione - ci
aiuterà certamente a realizzare nella vita della nostra gente ciò che confessiamo
attraverso la fede, ma anche attraverso l’esperienza storica e personale dei latinoamericani,
ovvero che a Cristo si arriva per mezzo di Maria. Credo che questa Messa del 12 dicembre
sarà un richiamo per tutti i latinoamericani a rivivere, a riattualizzare la consapevolezza
della verità, della dignità, della ragionevolezza, della bellezza dell’essere cristiano.
D. – Durante la Messa del 12 dicembre verranno suonati anche alcuni
brani creoli. Quale significato dare a questo aspetto liturgico?
R.
– In accordo con il Maestro delle Celebrazioni Pontificie, il Kyrie, il
Gloria, il Sanctus e l’Agnus Dei saranno presi dalle musiche di Ariel Ramirez, compositore
argentino, e dalla sua “Messa creola – Misa criolla”. Si tratta di musica sacra, con
una forte risonanza latinoamericana, anche perché è aiutata e sostenuta dall’uso di
strumenti musicali dell’Argentina del nord e della zona andina. Se la Madonna di Guadalupe
è stata la “Pedagoga” della fede in America in Latina, perché non realizzare una liturgia
con tutta la dignità, la solennità e la bellezza voluta dal Santo Padre per ogni liturgia,
ma allo stesso tempo, senza diminuire in niente questa dignità, solennità e bellezza,
avere questa risonanza latinoamericana?
D. – Si prevede una presenza
forte non soltanto dei vescovi e dei cardinali che arriveranno dall’America Latina,
ma anche dei latinoamericani residenti a Roma...
R. – Sì, certamente:
ci sarà il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ed il Quirinale, religiosi
e religiose latinoamericani con i loro superiori che sono a Roma, sacerdoti latinoamericani
che studiano nelle Università Pontificie. Ma una cosa, diciamo simpatica, l’abbiamo
pensata per la comunità di immigrati latinoamericani che risiedono a Roma. Sappiamo
che spesso hanno lavori sacrificati, a lungo orario, e perciò io ho scritto una lettera
che è stata ampiamente distribuita a Roma: è una lettera indirizzata ai datori di
lavoro, chiedendo loro un gesto di benevolenza, di solidarietà, per permettere a tutti
questi lavoratori latinoamericani - che conservano viva la tradizione di pietà, di
fervore propria del popolo latinoamericano - di assentarsi dai luoghi di lavoro per
la durata di questa celebrazione. Ciò favorirà la loro presenza alla Messa.