Le associazioni cattoliche commentano il decreto 'Salva-Italia'.
'E' una manovra
indubbiamente molto pesante che avrà ripercussioni su una larghissima fetta della
popolazione, ma credo abbia la giusta ambizione di cercare di suddividere il peso
dei sacrifici in maniera proporzionale. Non credo che il Governo ci sia riuscito in
tutti i casi e perciò speriamo che si possa effettuare qualche emendamento nei prossimi
mesi '. Lo afferma il presidente nazionale delle ACLI, Andrea Olivero,
ai microfoni della Radio Vaticana, commentando l'annuncio del decreto 'Salva-Italia'
da parte dell'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. 'Qualche provvedimento
- aggiunge Olivero - ci sembra in effetti troppo pesante. Per esempio quello che riguarda
le pensioni. Per chi è vicino alla soglia dei 40 anni di lavoro il passaggio disegnato
è troppo drastico, bisognerà trovare un ammorbidimento'. 'Apprezziamo però la filosofia
della manovra - prosegue Olivero - la volontà di suddividere i costi. E poi apprezziamo
due aspetti: la volontà di salvaguardare le pensioni sotto i mille euro, anche se
noi avremmo voluto di più, e la volontà di reperire risorse per l'assistenza sociale,
una realtà completamente distrutta dai provvedimenti degli ultimi tre anni'. 'Ora
- conclude Olivero - bisognerà far capire agli italiani qual è la posta in gioco.
Nessuno accetterà volentieri questi sacrifici se non comprenderà che sono lo strumento
adatto per uscire dalla crisi. Bisogna che lo Stato costi meno e renda di più. Ridurre
la spesa va bene solo se si fanno riforme'. 'Siamo consapevoli che il momento sia
difficile e obblighi a scelte dolorose - commenta da par suo il presidente del MCL,
Carlo Costalli. 'Noi però ci aspettevamo più coraggio contro le corporazioni e gli
sprechi della politica e decisioni diverse anche sulla previdenza'. 'Quello che
è mancato a monte - riflette Costalli - e per questo dò ragione alle proteste della
CISL di Bonanni - è un confronto vero con le organizzazioni sindacali che sicuramente
avrebbe portato ad un'equità maggiore in molti campi e soprattutto in quello delle
pensioni'. Per il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori sono due le maggiori
lacune della manovra: gli scarsi tagli alla politica, 'perché il costo dell'apparato
pubblico resta eccessivo e richiede più coraggio', e la debolezza degli interventi
nelle liberalizzazioni, dove - spiega - 'avremmo voluto più lotta alle corporazioni,
agli ordini professionali, e più attenzione ai pensionati e ai lavoratori dipendenti'.
Entrambi i rappresentanti dell'associazionismo cattolico chiedono poi all'esecutivo
Monti più attenzione per la famiglia. 'La riforma fiscale, la delega che era stata
affidata al Governo a luglio, va affrontata di petto senza tergiversare - spiega Olivero
- e deve vedere un cambio di passo a favore delle famiglie, soprattutto quelle numerose,
affinché non vengano prese risorse improprie dalle loro tasche. La famiglia in questi
ultimi tre anni ha garantito la tenuta sociale del Paese ed è nell'interesse pubblico
tutelarla e sostenerla'. 'Il tema famiglia - aggiunge Costalli - è stato il grande
assente di questa settimana ed è assente in questo provvedimento, anche se questo
Governo è guardato con attenzione dal mondo cattolico. Non si può continuare così,
non si possono trascurare quelli che scendono meno in piazza a sbraitare'.