Iraq: per mons. Warduni il ritiro Usa è una "missione incompiuta"
“Gli Usa avrebbero dovuto pacificare il Paese e solo dopo lasciare l’Iraq”. È il commento
rilasciato all'agenzia Sir dal vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon
Warduni, sul ritiro definitivo dei soldati Usa dall’Iraq entro la fine dell’anno.
Mons. Warduni si dice preoccupato per la sicurezza nel Paese e per le recenti violenze
anticristiane a Zakho, in Kurdistan, regione ritenuta fino ad oggi tranquilla per
i cristiani: “Il governo afferma che, dopo il ritiro, è pronto a prendere in mano
la situazione e sinceramente non so come ciò sarà possibile – aggiunge il presule
– se non finiranno gli attentati con kamikaze e autobombe. Come avere fiducia quando
solo pochissimi giorni fa è stata fatta scoppiare un’autobomba al Parlamento, e a
Zakho, venerdì scorso, sono stati distrutti locali e abitazioni dei cristiani? Fatti
del genere danneggiano tutta la nazione”. “Il governo non è in grado di proteggere
il suo popolo – denuncia il vescovo – la gente perde fiducia ed emigra. Serve allora
un grande sforzo da parte del mondo politico per lavorare disinteressatamente a favore
del bene comune, sacrificandosi con amore per questo. Quell’amore che sembra essere
stato smarrito anche da molti cristiani e non solo in Iraq. Senza fede in Dio non
si va da nessuna parte”. (R.P.)