Una manovra attesa,
legata allo stato di necessità nel quale si trova l'Italia. Il problema è: avrebbe
potuto l’attuale governo inserire all'interno della manovra alcuni elementi che, senza
modificare i saldi finali, mandassero messaggi in diverse direzioni? Ad esempio su
famiglia, giovani e terzo settore? La mia risposta è “sì”. Ho motivo di ritenere
che nella conversione in legge al Parlamento qualcosa di questo possa essere fatto.
Stefano Zamagni, economista, presidente dell' Agenzia per il Terzo Settore
a 105 FM sottolinea come si debba"indicare nella manovra
che la legge sul cinque per mille deve diventare una legge ordinaria. Secondo,
il fattore famiglia: sulla famiglia questa manovra non spende una sola parola. Si
parla di membri della famiglia, ma la famiglia è un soggetto, che ha una sua soggettività
civile, economica e sociale. Terzo, la tassazione sui cosiddetti redditi scudati:
i grandi evasori, per riportare in Italia i capitali evasi, hanno pagato sugli stessi
una tassa del 5 per cento. Questa manovra la aumenta ora dell’1,5 per cento: questo
non può essere accettato, perché stiamo parlando di persone che hanno già evaso e
hanno ammesso di aver evaso nella misura in cui hanno re-ingressato questi capitali
nel Paese. Perché allora non sfruttare l’occasione per aumentare almeno del tre per
cento? Rimarrebbero ricchi egualmente! Avremmo così rastrellato quelle risorse che
potrebbero andare agli altri. (A cura di Luca Collodi)