Paraguay: la Chiesa chiede rispetto per gli indigeni e la difesa dei loro diritti
La Chiesa del Paraguay ha invitato i popoli indigeni ad essere uniti e a difendere
le loro comunità, le loro famiglie, le terre e le risorse naturali. Lo ha chiesto
mons. Lucio Alfert, vescovo del vicariato apostolico di Pilcomayo, durante la Celebrazione
Eucaristica domenicale. Durante l'omelia della Messa in onore della Vergine di Caacupé,
patrona della nazione, - riferisce l'agenzia Fides - il vescovo ha anche denunciato
che imprenditori e speculatori edilizi si impadroniscono dei terreni cambiando le
delimitazioni originali e gettando pesticidi che danneggiano la salute di questi popoli.
Molte famiglie indigene continuano ad essere vittime dei potenti, che le privano della
loro terra. La giustizia, ha detto il vescovo, "si inchina dinanzi ai potenti, ubbidisce
ad interessi politici e alla corruzione che paga bene", secondo quanto ha pubblicato,
nella sua versione digitale, il giornale nazionale Abc. Mons. Alfert ha raccomandato
agli indigeni di non accettare la corruzione "né del denaro né delle strane ideologie".
Ha esortato inoltre gli abitanti a rimanere uniti per difendere le loro terre e le
loro famiglie. L'espulsione degli indigeni dalle loro comunità fa crescere la loro
presenza nelle città e nei sobborghi, con il conseguente aumento dei problemi sociali
come la prostituzione e l'abuso di droghe nelle aree urbane. Il vescovo ha sottolineato
infine l'urgenza di un’attenzione politica chiara da parte delle istituzioni statali
e dei comuni per questi gruppi, "in modo di tutelarli dalle ingiustizie e dalle violazioni
dei diritti umani". (R.P.)