L’arcivescovo indiano di Bhopal: giustizia per le vittime della “Union Carbide”
Centinaia di persone hanno manifestato in questi giorni a Bhopal, in India, in occasione
del 27.mo anniversario della fuga di gas dalla fabbrica americana di pesticidi “Union
Carbide”, che causò 15 mila morti e decine di migliaia di malati cronici. I superstiti
denunciano l'assenza di giustizia a tanti anni da quella strage e criticano inoltre
il comitato dei Giochi Olimpici di Londra 2012, tra i cui sponsor c’é anche il colosso
chimico “Dow Chemicals” che nel 2001 ha assorbito la “Union Carbide”. Sull’impegno
della Chiesa locale per le vittime di questa tragedia, Emer McCarthy ha raccolto
la testimonianza dell’arcivescovo di Bhopal, Leo Cornelio:
R. – The
people who really should have got help did not receive. … La gente che veramente
avrebbe dovuto ricevere aiuto, non ha ricevuto niente. E quelli che hanno ricevuto,
non ne hanno ricevuto a sufficienza. La Chiesa ha fatto molto, fin dall’inizio, e
continua a fare, ma è molto poco, in proporzione. Il governo ha sempre politicizzato
questa grande tragedia. Le persone che avrebbero avuto diritto a ricevere aiuti, non
ne hanno ricevuto. E così, ancora oggi, la battaglia continua. Ogni anno ci sono scioperi.
Purtroppo, non è stata fatta giustizia per la gente. Una volta, in un commento, ho
detto: “Una volta per tutte, fate che giustizia sia fatta alla gente!”. Non continuiamo
a prendere in giro la gente, accusando questo o quell’altro: chi accusa gli stranieri,
chi accusa la Compagnia, chi accusa altri … La Compagnia è stata condannata a dare
un determinato aiuto: ma quell’aiuto, dove va? Questa è la domanda. Chi ne beneficia?
E quanto più a lungo si trascina, tanto più i leader politici ne beneficeranno. In
definitiva, quindi, l’ingiustizia c’è e continuerà fintanto che l’intera questione
continuerà ad essere politicizzata. (gf)