In Egitto si torna a votare per la Camera bassa del Parlamento
Urne aperte da questa mattina alle 8 in 27 province egiziane, per il ballottaggio
delle elezioni per la Camera bassa del nuovo Parlamento. I Fratelli musulmani, che
si dichiarano moderati, e i salafiti, islamici radicali, dominano la scena con il
40% delle preferenze accordate al primo turno. I dettagli nel servizio di Roberta
Barbi:
Dopo le code
davanti ai seggi della settimana scorsa mostrate dalle televisioni di tutto il mondo,
questa mattina in Egitto, dove le urne si sono riaperte per il secondo turno delle
elezioni della Camera bassa in 27 province che comprendono città come Il Cairo e Alessandria,
la situazione è più tranquilla. Ai ballottaggi, che si chiudono domani, si presentano
104 candidati, 46 dei quali appartengono ai Fratelli musulmani, che concorrono per
i 52 seggi parlamentari. Al primo turno, infatti, che ha registrato un’affluenza senza
precedenti, pari al 62%, la formazione ha raccolto il 36.6% dei consensi: si profila,
dunque, uno scontro a due contro i salafiti di Al-Nour, che si attestano sul 24.3%
dei voti. Nessuna alleanza all’orizzonte tra loro, almeno secondo i dirigenti salafiti,
alleanza che porterebbe a un controllo di quasi due terzi del Parlamento: un’ipotesi
che preoccupa anche la comunità internazionale, Israele in testa. Gli altri turni
di voto sono previsti per il 14 e il 15 dicembre e per il 3 e il 4 gennaio, mentre
le elezioni per il Consiglio della Shura si svolgeranno tra il 29 gennaio e il 10
marzo. Intanto il primo ministro Kamal el Ganzouri, incaricato dal Consiglio supremo
militare che guida il Paese dalle dimissioni di Mubarak, avrebbe l’esecutivo quasi
pronto: secondo indiscrezioni mancherebbe la nomina di un ministro, probabilmente
quello dell’Interno.