Alla Fao, l’Expo mondiale sullo sviluppo del Sud del mondo
Si è aperta, stamani a Roma, presso la sede della Fao, l’“Expo mondiale sullo sviluppo
Sud-Sud”: un momento di scambi culturali e condivisione sulle esperienze e le efficaci
soluzioni nel campo della sicurezza alimentare. C’era per noi, Benedetta Capelli:
Sono ancora
925 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo, ma segnali positivi provengono
dai Paesi in via di sviluppo. A partire da questo punto si è avviato il confronto
tra responsabili della cooperazione allo sviluppo, associazioni di agricoltori e rappresentanti
delle Ong.
“La cooperazione Sud-Sud - ha affermato il presidente del
Comitato di alto livello sulla cooperazione, Kamau - è in grado di costruire ponti
tra culture”. E’ uno scambio di esperienze, di idee, di applicazioni tecnologiche
per coniugare risorse e sviluppo nei Paesi che più soffrono la fame. E sono numerosi
gli esempi di partenariato che funziona: emblematica l’esperienza della Nigeria, dove
i destinatari dei progetti di cooperazione sono riusciti a ridurre del 50 per cento
il numero di persone che facevano meno di tre pasti al giorno. Il punto di forza è
di adeguare le soluzioni alla realtà del Sud: un cambio di mentalità rispetto al passato,
quando i Paesi del Nord offrivano strategie già predisposte.
Un’inversione
di marcia, hanno affermato più relatori, sempre più concreta, perché i Paesi emergenti
- Brasile, Cina e India in primis - sono diventati motori per l’economia, ancore di
stabilità per tutta l’area, grazie ai loro investimenti soprattutto nel campo della
tecnologia. Investimenti che hanno prodotto passi in avanti e in particolare nel campo
della sicurezza alimentare. (mg)