2011-12-05 15:07:09

A Bonn, la Conferenza per l'Afghanistan


Il presidente afghano, Hamid Karzai, ha chiesto oggi alla comunità internazionale di ''aiutare l'Afghanistan per almeno altri dieci anni dopo la fine della transizione nel 2014''. Karzai è intervenuto all'inizio dei lavori della Conferenza di Bonn, dedicata proprio alla situazione in Afghanistan. Si tratta della seconda conferenza dopo la caduta dei talebani. Ha subito incassato la promessa degli Stati Uniti. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Karzai chiede aiuto internazionale e ribadisce: il progetto di pace e riconciliazione con i talebani resta immutato, nonostante l'uccisione del presidente dell'Alto Consiglio per la Pace, Rabbani. Ma Karzai sottolinea anche che ''restano immutate le condizioni per il dialogo: rinuncia al terrorismo, abbandono delle armi e rispetto della Costituzione''. D’altra parte, se si parla di Afghanistan si parla di carenza di sicurezza e di imprevista forte resistenza dei talebani, oltre che di mancanza di adeguate risorse finanziarie. A parlare di tutto questo, un centinaio di delegazioni nazionali con 60 ministri degli Esteri e 17 organizzazioni internazionali. Con in prima fila la cancelliera tedesca Merkel, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton. E la Clinton conferma l’intenzione di sostenere l’Afghanistan nel lungo periodo annunciando, concretamente, lo scongelamento di almeno 600 milioni di dollari l'anno di aiuti. Ma ribadisce anche che il Paese deve impegnarsi a portare avanti le riforme, ad assumersi la responsabilita' per la propria sicurezza e a costruire una democrazia basata sul primato del diritto. Da parte sua, l'Iran, presente con il suo ministro degli Esteri, sottolinea che si opporrà alla presenza di truppe straniere in Afghanistan dopo il 2014. Infine, resta da dire che in questa conferenza internazionale a Bonn non è rappresentato il Pakistan per una presa di posizione precisa di Islamabad: boicottare la riunione dopo l'attacco Nato del 26 novembre, con 24 morti. E poi mancano anche i talebani, seguaci del Mullah Omar in armi insieme agli altri movimenti di opposizione Hezb-i-Islami di Gulbuddin Hekmatyar e la Rete Haqqani. Loro dovrebbero essere i protagonisti dell’auspicato dialogo.







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