Perù: i Domenicani difendono Radio Santo Domingo dalle calunnie
“La trasmissione della verità è uno dei fondamenti del nostro carisma domenicano e
molte volte questo può non piacere a qualcuno, ma non gli dà il diritto di attaccare
e insultare per far tacere un mezzo di comunicazione”. Così – in un comunicato ripreso
dall'agenzia Fides - il Priore Provinciale dei Domenicani, Fr. Juan José Salaverry
Villarreal, e i membri della Provincia Domenicana di San Giovanni Battista del Perú,
manifestano il loro appoggio ai confratelli che lavorano a Radio Santo Domingo di
Chimbote, dinanzi alle dichiarazioni diffamatorie del Presidente della Regione di
Ancash, César Álvarez Aguilar. L’uomo ha accusato di omosessualità i religiosi che
lavorano per la radio, e il vescovo locale, mons. Luis Bambaren, è stato insultato
da un giornalista in una trasmissione televisiva. In un comunicato, il Priore dei
Domenicani afferma che la comunità conosce bene “la vita religiosa dei confratelli
che attualmente compongono la nostra comunità a Chimbote, dell'attuale direttore di
Radio Santo Domingo, e di coloro che hanno occupato tale incarico negli ultimi anni”,
e per questo definisce “inaccettabile” la “dichiarazione diffamatoria sulla vita morale”
dei religiosi. “Allo stesso modo – aggiunge - non accettiamo le opinioni manifestate
sul vescovo, mons. Luis Bambaren, su mons. Angel Simón e sul clero della diocesi di
Chimbote” e "non possiamo permettere che il lavoro di tanti anni venga squalificato
per alcune affermazioni infondate che macchiano l'onore della Chiesa, l'Ordine dei
Predicatori e dei nostri confratelli”. Il lavoro dei domenicani a Chimbote ha inizio
nel 1962 ed ha luogo nei più vari ambiti: dalle missioni nell’entroterra al lavoro
con le famiglie, dall’impegno in favore della giustizia sociale a quello nei mass
media, dall'educazione al lavoro nelle parrocchie e nelle cooperative. Fin dal loro
arrivo, i domenicani hanno lavorato con i pescatori del porto, predicando dal pulpito
delle chiese e dai microfoni della radio, raggiungendo i fratelli della costa e delle
Ande di Ancash. Dal canto suo il vescovo Bambarén, ex presidente della Conferenza
Episcopale del Perù, ha dichiarato alla stampa locale che la Chiesa sta studiando
la possibilità di ricorrere alle vie legali. (C.D.L.)