Nepal: sventato un nuovo attentato contro una chiesa
Cresce in Nepal la preoccupazione dei cristiani per la propria sicurezza dopo i nuovi
recenti attacchi ad opera di estremisti indù contro una chiesa protestante, una Ong
cristiana e una scuola cattolica. L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato
il 27 novembre, quando la polizia ha disinnescato un ordigno all’ingresso di una chiesa
pentecostale nel centro della capitale Kathmandu. Appena qualche giorno prima, il
22 novembre, un'altra bomba di fabbricazione artigianale è esplosa davanti ai locali
della “United Mission to Nepal” (Umn) una Ong cristiana impegnata in diversi programmi
contro la povertà. Ambedue gli attentati – riferisce l’agenzia Eglises d’Asie delle
Missioni estere di Parigi - sono stati rivendicati dall’Esercito per la difesa del
Nepal (Nepal Defence Army - Nda), un gruppo armato nazionalista induista che vuole
il ritorno alla monarchia e all’induismo come religione di Stato e che è dietro a
diversi altri attacchi compiuti in questi anni contro cristiani e musulmani. Dopo
gli ultimi episodi la comunità cristiana nepalese è tornata a chiedere un più deciso
intervento delle autorità nepalesi. “Spero che il Governo abbia preso coscienza di
quanto accaduto e intraprenda gli interventi necessari contro i responsabili di questi
crimini e di altri attacchi contro le minoranze in Nepal”, ha dichiarato padre Pius
Perumana, pro-vicario apostolico del Nepal e direttore della Caritas locale. Il 28
novembre, una delegazione cristiana ha incontrato le autorità di polizia per mettere
a punto alcune misure durante le prossime celebrazioni natalizie. Il timore infatti,
come ha confermato a Eda il portavoce della Chiesa cattolica dell’Assunzione Chirendra
Satyal, è che con l’avvicinarsi del Natale si verifichino nuovi attentati. Dalla fine
della monarchia e dalla successiva introduzione della laicità dello Stato nel 2006
il Nepal ha registrato diversi omicidi e attacchi contro le minoranze religiose. Si
ricordano in particolare l’assassinio nel 2008 del sacerdote gesuita padre John Prakah,
l’attentato contro la moschea di Birantnagar, in cui rimasero uccise due persone,
e quello del 23 maggio 2009 nella cattedrale cattolica dell’Assunzione di Kathmandu,
con un bilancio di due morti e 13 feriti. Agli attacchi dei gruppi terroristi si
aggiunge poi la minaccia delle leggi anticonversione, proposte da alcuni partiti conservatori,
che, se approvate saranno inserite nel nuovo Codice Penale al vaglio del Parlamento
insieme alla nuova Costituzione. Le pene prevedono l’arresto e la condanna a cinque
anni per chi predica e diffonde materiale religioso che possa offendere la religione
indù. Fra gli atti passibili di arresto è compresa la macellazione di bovini vicino
alle aree sacre induiste. (A cura di Lisa Zengarini)