2011-12-03 09:30:58

I Gesuiti dell’Africa e del Madagascar sulle proposte della Chiesa per sconfiggere l'Aids


“La risposta mondiale all’Aids ci dà buoni motivi per sperare in un futuro libero da questa pandemia fintanto che gli sforzi volti ad assicurare l’accesso universale a trattamenti di qualità per le persone colpite saranno mantenuti e migliorati. Ma l’Aids resta ancora una grave minaccia alla vita e non c’è alcuno spazio per il compiacimento”. È la convinzione espressa dai Gesuiti dell'Africa e del Madagascar in occasione Giornata mondiale per la lotta all'Aids celebrata il 1° dicembre. Questa convinzione - afferma un messaggio del presidente della Conferenza dei Provinciali dell'Africa e del Madagascar (Jevam), padre Michael Lewis - è sostenuta dall’esperienza sul campo dell’Ajan, il network dei Gesuiti in Africa contro l’Aids,, dall’obiettivo ‘zero’ fissato quest’anno dall’agenzia Onu contro l’Aids e dalle indicazioni del Santo Padre nella recente Esortazione apostolica “Africae Munus”. Gli ultimi dati statistici, che indicano una sensibile diminuzione del contagio e un crescita del 20% dell’accesso ai farmaci antiretrovirali tra il 2009 e il 2010 nell’Africa sub-sahariana – rileva padre Lewis nel testo - permettono un “prudente ottimismo”. Questo non deve però fare dimenticare che il numero delle persone affette dall’Hiv e dei contagi nel Continente africano resta ancora molto elevato. L’Ajan fa quindi propri gli appelli dell’Onu e di Benedetto XVI nell’”Africae Munus” a maggiori investimenti per le cure contro l’Hiv. Gli antiretrovirali non sono tuttavia sufficienti: essi, sottolinea il messaggio, “devono fare parte di un approccio integrato alla prevenzione e alle cure che, come suggerito da Benedetto XVI, combini soluzioni farmacologiche con preoccupazioni etiche, il cambiamento di certi comportamenti con lo sviluppo integrale, la carità con la giustizia”. “Da tempo – ricorda l’Ajan – la Chiesa cattolica offre questo tipo di risposta integrale”. Essa ha quindi “un ruolo essenziale da svolgere nella strategia dell’agenzia Onu contro l’Aids per raggiungere l’obiettivo zero”. La giustizia – conclude il messaggio - è una parte essenziale di questa battaglia che non può prescindere da una ridistribuzione delle risorse a favore delle spese sanitarie. (L.Z.)







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