Congo: l’arcivescovo di Kananga denuncia il clima di tensione elettorale contro le
religiose
Diverse religiose sono state attaccate nell’arcidiocesi di Kananga in relazione al
clima teso nel quale si sono svolte le elezioni presidenziali. Lo ha denunciato l’arcivescovo
del luogo, mons. Marcel Madila, in un comunicato giunto all’agenzia Fides. “Attacchi
e atti ostili contro le nostre religiose sono avvenuti a Buena Mutu, a Malole, a Katoka,
a Bena Leka e in altre località” afferma mons. Madila. Secondo la ricostruzione dell’arcivescovo,
“tutto è iniziato nel complesso scolastico di Buena Muntu, dove una religiosa della
Congregazione delle Suore della Carità di Gesù e Maria, direttrice della scuola, è
stata accusata di essere complice di un tentativo di frode elettorale a favore di
un candidato alle presidenziali. La religiosa, che è stata picchiata e sequestrata,
ha avuto salva la vita solo grazie all’intervento delle Forze dell’ordine”. Questo
episodio, ancora tutto da chiarire, ha provocato una serie di assalti a personale
religioso in diverse zone dell’arcidiocesi. Episodi che sembrano legati alle tensioni
elettorali. “A Katoka II (un comune di Kananga), due suore diocesane del Cuore Immacolato
di Maria di Kananga, che aspettavano tranquillamente di votare, sono state attaccate
e colpite, erano pronti persino a bruciarle vive, solo perché il seggio non aveva
aperto i battenti all’ora prevista” riferisce mons. Madila, che denuncia altri gravi
attacchi contro le religiose dell’arcidiocesi. “In città si susseguono le minacce
e gli insulti nei confronti delle religiose e l’immagine della Chiesa è gravemente
infangata solo sulla base di semplici sospetti. Allo stadio attuale delle nostre indagini,
non vi sono ragioni perché le nostre religiose o la Chiesa siano accusate di complicità
in tentate frodi elettorali” afferma l’arcivescovo di Kananga. “Allo stesso tempo,
dichiaro con la stessa fermezza che chiunque, prete, religioso o religiosa, si sia
reso colpevole di simili reati, verrà sanzionato in conformità alla legge canonica
della Chiesa” afferma mons. Madila che ricorda che la Chiesa non prende parte attiva
alla vita politica. L’arcivescovo conclude lanciando un appello alla popolazione e
in particolare ai giovani, perché non diano ascolto alle notizie false e alle accuse
gratuite e non si facciano manipolare “da coloro che vogliono distruggere il vostro
avvenire”. (R.P.)