2011-12-02 14:41:43

Cattolici e politica: incontro a Roma con Riccardi e Ornaghi


Abbiamo bisogno di una nuova cultura politica, una cultura di sintesi. E’ l’opinione del ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi, che ieri sera è intervenuto a Roma al dibattito “I cattolici in politica”. Un incontro che ha preso spunto dal libro del sociologo Luca Diotallevi “L’ultima chance”. Il ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha invece richiamato le radici spirituali dell’agire politico. Il servizio è di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

L’Italia sta vivendo un momento di passaggio. Proprio per questo motivo il ministro alla Cooperazione, Andrea Riccardi, guarda avanti:

“Guardo a un quadro odierno troppo lacerato e penso che in questo momento noi dobbiamo ricostituire un quadro di identità nazionale. Troppo si è bruciato. Dobbiamo ridire a noi, all’Europa, chi siamo; dobbiamo faticare insieme per costruire questa cultura condivisa e un linguaggio che la esprima”.

In platea tanti esponenti di associazioni di ispirazione cristiana, ma anche tanti politici che sono passati per l’esperienza della Dc. E appunto Riccardi dice di non credere che rinascerà la Dc, perché la storia non si riproduce. Questo non toglie che serva un nuovo popolarismo:

“Sento crescere nel Paese un cattolicesimo responsabile e pensante che ha voglia di parlare della cosa pubblica e dell’Italia e sento che può essere e che è una componente importante della cultura nazionale e che è uno stimolo, è una spinta a una ripresa della politica e dell’identità nazionale”.

Il ministro per i Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi aggiunge come i cattolici in politica debbano tenere conto delle loro radici spirituali. D’altronde, c’è un vuoto nelle istituzioni:

“La mia personale opinione è che l’elaborazione politica dei cattolici, oggi, dovrebbe toccare soprattutto il tema dell’impasse, potremmo dire lo stallo della democrazia o anche la situazione di stagnazione della democrazia, che è della nostra democrazia ma che è dei regimi democratici di pressoché tutto l’Occidente”.

Più netto il sociologo Luca Diotallevi, che difende le ragioni del bipolarismo e chiede un maggiore attivismo del laicato in politica.







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