2011-12-02 14:39:02

Africa occidentale: in calo la produzione di cereali. Nel Sahel sicurezza alimentare a rischio


Un calo dell’8% della produzione di cereali nell’Africa occidentale e del 25% in tutta l’area del Sahel sta alimentando preoccupazioni sul fronte dell’insicurezza alimentare e del carovita. La perdita di produttività – ricorda la Misna - è dovuta alle piogge insufficienti e irregolari durante l’ultima stagione umida, riducendo di conseguenze le risorse di acqua destinate alle produzioni agricole ma anche il livello dei fiumi le cui riserve ittiche stanno diminuendo. In base agli ultimi dati diffusi a Cotonou, al termine di una riunione tra il Comitato permanente degli Stati per la lotta alla siccità nel Sahel (Cilss), la produzione globale dell’area dovrebbe ammontare a 16,6 milioni di tonnellate di cereali. Secondo gli esperti, si tratta di un risultato che rientra nella media degli ultimi cinque anni ma che segna un calo del 25% rispetto alla quantità prodotta nel 2010. Sono molte le regioni che hanno registrato una netta diminuzione della produttività, tra cui il centro del Senegal, le zone di Kayes, Koulikoro e Mopti in Mali, il centro-nord e il nord-est del Burkina Faso, il cuore agricolo di Maradi e Dosso in Niger ma anche il Ciad, la Mauritania e l’ovest della Costa d’Avorio. Cavallette e malattie hanno inoltre distrutto il 30% delle colture in più zone agricole di Mali, Niger, Ciad e Mauritania. Il deficit regionale di mangimi per il bestiame e la carenza di risorse idriche si tradurranno in importanti spostamenti di comunità che si dedicano alla pastorizia, col rischio di conflitti nelle zone di partenza e di destinazione, tra cui il Delta del Niger, il lago Ciad, il nord del Centrafrica e le regioni settentrionali dei Paesi del Golfo di Guinea. Unica nota positiva è l’eccedente commerciale di granoturco realizzato da Ghana, Togo, Nigeria e Benin che potrebbero esportarlo verso gli Stati in difficoltà. (A.L.)







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