2011-12-01 15:43:28

Londra: euro a rischio. Draghi: non escluso un cambiamento dei Trattati


Dopo il vertice di ieri a Bruxelles dei Paesi dell’eurozona, si rafforza la volontà comune, in questo momento di crisi, di salvare la moneta unica dalle speculazioni. Ma proprio oggi il capo della Banca d’Inghilterra, Sir Mervyn King, ha detto che le autorità finanziarie britanniche stanno preparando piani di emergenza di fronte alla possibilità di un default o di una rottura dell'eurozona. Anche per la banca d'affari Goldman Sachs è cresciuta la possibilità di un crollo dell'euro. Intanto, il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha dato la sua visione della situazione parlando al Parlamento europeo. Mario Draghi pensa a una nuova struttura di bilancio unica, così come è unica la Bce. Draghi, poi, di fronte alle difficoltà degli istituti finanziari innescate dai debiti sovrani, invita i governi a recuperare credibilità ed osserva che un cambiamento dei Trattati non va escluso. L'Eurozona per Draghi ha bisogno di un nuovo patto di bilancio che la porti verso l'unione fiscale. Su questi aspetti Giancarlo La Vella ha sentito l’economista Giuseppe Di Taranto, docente alla Luiss:RealAudioMP3

R. - Oggi le banche soffrono molto di carenza di liquidità e questa carenza poi si riflette anche per le imprese e per le famiglie. Sicuramente ora siamo sulla buona strada, bisognerà però vedere se l’America sarà d’accordo per cambiamenti di statuto non solo della BCE ma anche di alcuni trattati europei che sicuramente rappresentano ancora oggi un blocco per l’economia dell’Unione.

D. - A proposito dell’economia e delle banche, il direttore della BCE Draghi ha parlato della difficoltà degli istituti finanziari dovuta soprattutto ai debiti sovrani. Questo vuol dire che sono le banche che in questo momento stanno supportando le difficoltà dei vari Paesi?

R. – E’ vero che il problema è dovuto ai debiti sovrani ma bisogna anche chiarire che quando sentiamo che il nostro problema è il debito pubblico di 1.900 miliardi, allora è necessario fare alcune puntualizzazioni. Anzitutto il nostro debito pubblico sta scendendo; ormai è intorno non più a 1.900 ma a 1.850 miliardi. Inoltre la nostra ricchezza privata, solo a livello delle famiglie, ammonta a 5.353 miliardi, cioè tre volte il debito pubblico e il patrimonio pubblico ammonta a 1.800 miliardi. Quindi diciamo che l’Italia non ha assolutamente problemi di sostenibilità del suo debito pubblico. C’è una cosa importante che bisogna sottolineare: come mai questa opposizione della Germania a ogni eventuale introduzione di normativa per salvare l’Europa?

D. - Si sta cominciando a parlare di una possibile messa da parte della moneta unica. Non è un procedimento facile ma a chi converrebbe?

R. – L’ultima notizia è relativa a introdurre due euro, uno per le nazioni del nord e l’altro per le nazioni del sud. Questo sarebbe chiaramente disastroso: comporterebbe che la speculazione si sposterebbe immediatamente verso l’euro di serie B. (bf)







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