Il parlamento di Lisbona ha approvato ieri in ultima lettura la finanziaria 2012 lacrime
e sangue presentata dal governo conservatore del premier Pedro Passos Coelho in attuazione
dell'accordo di salvataggio da 78 miliardi siglato in maggio con Ue e Fmi. Obiettivo
della manovra riportare il deficit al 4.5% del Prodotto Interno Lordo. Da Lisbona.
Il servizio di Riccardo Carucci
Il Parlamento
portoghese ha definitivamente approvato il severissimo bilancio di previsione per
il 2012, che dovrà riportare il deficit al 4,5 per cento del pil. Ha votato a favore
la coalizione di centro-destra al governo; hanno votato contro le sinistre; mentre
il partito socialista, la principale forza di opposizione, si è astenuto. Il partito
è chiaramente imbarazzato, perché è contrario al bilancio, ma non può ignorare il
fatto che esso sia frutto dell’accordo concluso dal precedente governo socialista,
con Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, per ottenere
un prestito di 78 miliardi di euro. Le prospettive non sono rosee per l’anno prossimo:
recessione intorno al 3 per cento e disoccupazione oltre il 13 per cento. Il bilancio
prevede tagli su molte spese sociali, un aumento generalizzato dell’Iva al livello
massimo del 23 per cento e l’abolizione – in teoria per due anni – di tredicesima
e quattordicesima a funzionari e pensionati pubblici. Questa misura, all’ultimo momento,
è stata attenuata in favore dei redditi più bassi. La vita continua in Portogallo
- ancora si spende, i turisti non mancano - ma aumentano i casi di famiglie che non
possono più far fronte agli impegni assunti o che addirittura chiedono aiuto alle
istituzioni di carità per sfamarsi. C’è stato uno sciopero generale il 24 novembre,
con piccoli incidenti per iniziativa di gruppetti anarcoidi, e sia i sindacati, sia
numerose categorie – dagli agricoltori ai poliziotti – manifestano il loro malcontento.
Un gruppo di hackers ha attaccato con successo, per protesta, i siti informatici di
ministeri, di banche e dello stesso Parlamento. In mezzo a tanta desolazione rimangono
piccole soddisfazioni, come il buon disimpegno delle squadre portoghesi nelle competizioni
europee di calcio o il fatto che l’Unesco abbia proclamato il fado di Lisbona patrimonio
culturale dell’umanità.