L'FMI rivede al ribasso le stime di crescita globale.Draghi: Bce ultimo baluardo dell'unione
monetaria
Il Fondo Monetario Internazionale rivede a ribasso le stime di crescita globale. Preoccupazione
per l’andamento della crisi anche dalla Banca Centrale Europea. Il presidente Draghi
davanti all’Europarlamento riunito a Bruxelles, parla di tensioni sui mercati e chiede
di far ripartire la liquidità finanziaria, poi ammonisce: la Bce è l’ultimo baluardo
dell’unione monetaria. E mentre la Banca centrale d’Inghilterra prepara piani di
emergenza per la possibilità di un default dell’eurozona, da Roma il capo dello Stato
Napolitano ribadisce: serve un grande sforzo ma ce la faremo. Cecilia Seppia
L'Eurozona
per Draghi ha bisogno di un nuovo patto di bilancio che la porti verso l'unione fiscale.
Su questi aspetti Giancarlo La Vella ha sentito l’economista Giuseppe Di
Taranto, docente alla Luiss:
R. - Oggi
le banche soffrono molto di carenza di liquidità e questa carenza poi si riflette
anche per le imprese e per le famiglie. Sicuramente ora siamo sulla buona strada,
bisognerà però vedere se l’America sarà d’accordo per cambiamenti di statuto non solo
della BCE ma anche di alcuni trattati europei che sicuramente rappresentano ancora
oggi un blocco per l’economia dell’Unione.
D. - A proposito dell’economia
e delle banche, il direttore della BCE Draghi ha parlato della difficoltà degli istituti
finanziari dovuta soprattutto ai debiti sovrani. Questo vuol dire che sono le banche
che in questo momento stanno supportando le difficoltà dei vari Paesi?
R.
– E’ vero che il problema è dovuto ai debiti sovrani ma bisogna anche chiarire che
quando sentiamo che il nostro problema è il debito pubblico di 1.900 miliardi, allora
è necessario fare alcune puntualizzazioni. Anzitutto il nostro debito pubblico sta
scendendo; ormai è intorno non più a 1.900 ma a 1.850 miliardi. Inoltre la nostra
ricchezza privata, solo a livello delle famiglie, ammonta a 5.353 miliardi, cioè tre
volte il debito pubblico e il patrimonio pubblico ammonta a 1.800 miliardi. Quindi
diciamo che l’Italia non ha assolutamente problemi di sostenibilità del suo debito
pubblico. C’è una cosa importante che bisogna sottolineare: come mai questa opposizione
della Germania a ogni eventuale introduzione di normativa per salvare l’Europa?
D.
- Si sta cominciando a parlare di una possibile messa da parte della moneta unica.
Non è un procedimento facile ma a chi converrebbe?
R. – L’ultima notizia
è relativa a introdurre due euro, uno per le nazioni del nord e l’altro per le nazioni
del sud. Questo sarebbe chiaramente disastroso: comporterebbe che la speculazione
si sposterebbe immediatamente verso l’euro di serie B. (bf)