Cina: dichiarazione di padre Lombardi sulla consacrazione di un vescovo nel Sichuan
In occasione della consacrazione del vescovo coadiutore di Yibin, avvenuta ieri mattina
nel Sichuan, in Cina, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico
Lombardi ha risposto oralmente alle domande dei giornalisti sulla presenza a tale
cerimonia del vescovo Lei Shiyin, non in comunione con il Santo Padre. “Il consacrante
principale – ha riferito padre Lombardi - è stato l’anziano vescovo diocesano, mons.
Giovanni Chen Shizhong”. Ed ha aggiunto che “tutti i consacranti sono vescovi in comunione
con il Santo Padre, eccetto Lei Shiyin di Leshan”.
“Dopo le tre recenti ordinazioni
episcopali senza il mandato pontificio – è stata la riflessione del direttore della
Sala Stampa vaticana - il fatto di avere un nuovo presule che è in comunione con il
Papa e con tutti i vescovi cattolici del mondo è certamente positivo. Ciò sarà apprezzato
non soltanto dai vescovi e dai fedeli cinesi, ma anche nella Chiesa universale”. La
partecipazione del vescovo illegittimo, che, ha rammentato padre Lombardi, “si trova
nella condizione canonica di una persona scomunicata”, non va invece “nella stessa
direzione e suscita disapprovazione e sconcerto da parte dei fedeli, tanto più perché
risulta che egli ha preso parte come vescovo consacrante e ha concelebrato l’Eucaristia”.
Ha poi rilevato che “la recidività della sua disobbedienza alle norme della Chiesa
purtroppo aggrava la sua posizione canonica”.
In situazioni ordinarie, ha
osservato padre Lombardi, “la presenza del vescovo Lei Shiyin avrebbe dovuto essere
esclusa assolutamente e comporterebbe delle conseguenze canoniche per gli altri vescovi
partecipanti”. Nella presente circostanza, ha concluso, “è probabile che questi ultimi
non abbiano potuto impedirla senza gravi inconvenienti. In ogni caso, la Santa Sede
potrà valutare meglio la questione quando riceverà più ampie ed approfondite informazioni”.