2011-11-29 15:14:16

Vescovi dell'America Centrale denunciano “violenza allarmante”


Corruzione e violenza preoccupano i vescovi del Centroamerica. “Tra popoli che amano la verità e l’onestà e che hanno lottato per l’uguaglianza e la libertà, paradossalmente persistono situazioni avverse come l’esclusione sociale delle maggioranze povere”. Così i vescovi del Segretariato episcopale dell’America Centrale (Sedac), al termine della loro Assemblea annuale tenuta a Valle de Angeles, nel sudovest dell’Honduras. I religiosi, riporta l'agenzia Misna, hanno anche denunciato “la corruzione nella società e nello Stato, la violazione delle leggi e delle istituzioni democratiche” e la “violenza allarmante” che colpisce la regione. Nella nota letta da mons. José Luís Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, i presuli rilevano che la violenza e le violazioni dei diritti umani “rompono l’armonia sociale, contribuiscono alla crescita della povertà e provocano la dolorosa migrazione forzata di molti centroamericani”. Anche la famiglia, aggiungono, “è minacciata da ideologie, leggi e situazioni d’insicurezza economica che non la favoriscono”. Secondo il IV Rapporto sullo stato della regione, il 47% dei centroamericani vive sotto la soglia di povertà e il 18,6% in condizioni di povertà estrema; un bambino su tre soffre di malnutrizione cronica. Il Centroamerica è una delle regioni più violente del mondo e più legate al narcotraffico: negli ultimi 11 anni, gli omicidi accertati sono stati 145 mila, 34 morti violente ogni 100 mila abitanti, un tasso tra i più alti del pianeta. (G.C.)







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