Rapporto Fao: il degrado pone a rischio la sicurezza alimentare del pianeta
Nuovo allarme della Fao nel Rapporto, presentato ieri a Roma, sullo stato mondiale
delle risorse idriche e fondiarie (Solaw). Degrado diffuso e crescente scarsità delle
terre pongono a rischio la produzione alimentare, minacciando la possibilità di sfamare
una popolazione mondiale che entro il 2050 – secondo le stime – raggiungerà il tetto
dei 9 miliardi. Popolazione e redditi in crescita costante, spiega la Fao, richiederanno
un aumento del 70 per cento della produzione mondiale alimentare: vale a dire un miliardo
di tonnellate di cereali e 200 milioni di tonnellate di prodotti d'allevamento in
più ogni anno. Spiega la Fao che, negli ultimi 50 anni, si è registrato un notevole
aumento della produzione alimentare mondiale del 150 per cento, a fronte di una crescita
del 12 per cento di superficie coltivata. "In troppe occasioni – si legge nel Rapporto
– tali miglioramenti sono stati accompagnati da pratiche di gestione delle risorse
che hanno degradato gli ecosistemi terrestri e idrici dai quali dipende la produzione
alimentare". Cosicché, la produzione agricola ha rallentato in molte aree e i terreni
che hanno quasi raggiunto i limiti della loro capacità produttiva sono aumentati rapidamente.
La Fao ammonisce che il 25 per cento della superficie agricola mondiale è oggi degradata,
per il 40 per cento lo è in zone con alti tassi di povertà. “Le conseguenze in termini
di fame e povertà sono inaccettabili, per questo concrete azioni risolutive devono
essere prese ora", ha dichiarato il firettore generale della Fao, Jacques Diouf. (A
cura di Roberta Gisotti)