2011-11-28 15:06:25

Sanità in rete a servizio dei Paesi più poveri: presentato il "Progetto Zambia"


“Sanità elettronica e innovazione tecnologia”: tema di una conferenza internazionale ospitata questa mattina nella sede della Radio Vaticana per iniziativa della Fondazione Nexus Mundi, insieme alla Compagnia di Gesù, a Telecom Italia e alla stessa nostra Emittente. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Telemedicina e sanità in rete: a che punto siamo? A dare il benvenuto agli ospiti è stato il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi. Occasione della conferenza, la presentazione del “Progetto Zambia”, realizzato grazie alla collaborazione tra enti ecclesiali, realtà accademiche e mondo dell’impresa, come spiega la dott.ssa Rose Maria Bonello, fondatrice nel 2003 della Nexus Mundi negli Stati Uniti:

R. - Lavoro per il gruppo Telecom, ho visto che c'era un'opportunità per lo sviluppo, specialmente per l'Africa che ho sempre amato e da lì ho cominciato a costituire la Fondazione, mettere insieme un gruppo di persone della Columbia University, che è la mia università in America, e dopo il piano e tutte le analisi, ho chiesto ai miei capi di Telecom di supportarmi.

D. - Gli obiettivi sottesi alla Nexus Mundi quali sono?

R. - Alla base di tutto ci sono i servizi di ICT (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione) per lo sviluppo. Il primo progetto lo abbiamo realizzato in Africa. Un gruppo di ingegneri è andato in Zambia: lì hanno disegnato il progetto insieme ai Gesuiti e poi c'è stata l'implementazione.

Grazie al Progetto Zambia sono state installate postazioni multimediali in ospedali, scuole, stazioni radio, chiese e centri culturali di Lusaka, Kasisi e in particolare di Chikuni, creando un vero avamposto sanitario in mezzo alla savana. Tra i partner del Progetto, la Telecom Italia. Oscar Cicchetti, ingegnere capo del settore Strategico:

R. - La giornata di oggi è finalizzata a vedere come le tecnologie dell'ICT possono aiutare a rendere più efficace e meno costosa l'asstistenza medica nei Paesi sottosvilluppati.

D.- Una sorta di progetto pilota che potrà essere poi ripetuto anche in altri Paesi?

R. - Probabilmente faremo qualcosa di analogo in Kenya. Nello stesso tempo, mentre noi andiamo a connettere queste aree un po' difficili, le reti di comunicazioni, soprattutto quelle mobili, si stanno espandendo autonomamente. Quindi, la copertura anche nelle aree più difficili comincia ad esserci. A questo punto diventa più urgente, più attuale, pensare a cosa fare delle reti. Oggi il prof. Sanders ha rappresentato molto bene che è sufficiente avere una connessione di rete e alcuni dispositivi di telemedicina a basso costo per poter fare prevenzione, diagnosi, assistenza, in maniera molto efficace e distribuita sul territorio.

Le prospettive sono davvero entusiasmanti, ma le applicazioni segnano il passo, ha dimostrato il prof. Jay H. Sanders, della Scuola di Medicina alla Johns Hopkins University, presidente e amministratore delegato del Global Telemedicine Group. “Dobbiamo incoraggiare, aspettarci e richiedere - ha detto - che i pazienti siano loro stessi i primi fautori della propria salute”.







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