Pakistan. Paul Bhatti: “L’attacco della Nato può compromettere l’armonia interreligiosa
nel Paese”
“L’attacco della Nato è grave perché può compromettere la lotta al terrorismo ma anche
l'armonia interreligiosa, il dialogo interculturale, il bene della pace in Pakistan”:
con tali parole, il cattolico Paul Bhatti, consigliere speciale del primo ministro
per gli Affari delle Minoranze e presidente della “All Pakistan Minorities Alliance”
(APMA) commenta, in una nota inviata all’Agenzia Fides, l'attacco delle forze della
Nato sulle postazioni militari pakistane, al confine con l’Afghanistan, che ha provocato
la morte di 24 soldati pakistani e causato una crisi nelle relazioni internazionali
fra il Pakistan e l’Alleanza atlantica. Bhatti sottolinea che definisce il raid della
Nato “tocca la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale della nostra patria”
e afferma: “Come consigliere del primo ministro e come presidente dell’APMA sono scioccato
e, a nome della comunità cristiana, esprimo solidarietà e cordoglio alle famiglie
dei soldati, assicurando preghiere per il pronto recupero dei feriti”. La tensione
nel Paese resta alta e vi sono manifestazioni antioccidentali nelle maggiori città.
Gulshan Barkat, della comunità dei missionari Oblati di Maria Immacolata a Quetta,
nell’area di confine fra Pakistan e Afghanistan, racconta a Fides: “La gente è davvero
adirata contro la Nato, anche perché non vi sono state scuse piene e incondizionate.
In effetti credo che questo grave episodio possa avere ripercussioni negative sull’armonia
sociale nel paese: la propaganda antioccidentale, alimentata dai gruppi estremisti
islamici, ha buon gioco e si rafforza. Ma non credo che potranno esserci conseguenze
o atti violenti contro i cristiani in Pakistan”.