2011-11-28 15:18:35

In Sudafrica da ieri vertice mondiale Onu sui cambiamenti climatici


Al via ieri a Durban, in Sud Africa, il 17° vertice Onu sui cambiamenti climatici, alla presenza di oltre 200 le delegazioni internazionali. E già si segnalano le prime divisioni sul protocollo di Kyoto; divisioni che fanno temere un fallimento, anche se cresce la consapevolezza che le elevate concentrazioni di gas serra insieme al numero crescente di persone colpite, direttamente o indirettamente, dai cambiamenti climatici, spinge a cercare un accordo. Sentiamo Salvatore Sabatino: RealAudioMP3

Un summit importantissimo, dunque, quello di Durban, cui parteciperà anche una delegazione della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale, che oggi a Roma ha organizzato l’incontro dal titolo: “Cambiare il sistema, non il clima”. Tra i relatori, anche Valerio Rossi Albertini, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, al quale Salvatore Sabatino ha chiesto quale può essere il ruolo della scienza per invertire il trend dei cambiamenti climatici.RealAudioMP3

R. – Come rappresentante del Cnr, in tutte le sedi faccio presente che noi, già adesso, potremmo avere una sostanziale diminuzione dei costi di produzione delle energie rinnovabili, se solo utilizzassimo i brevetti che già abbiamo sviluppato nei nostri laboratori. Quindi, non solo è indispensabile per evitare i disastri che - lo stiamo vedendo - si stanno compiendo in tutto il pianeta e adesso ci toccano anche da vicino, ma è assolutamente fattibile.

D. – Questo è fattibile ancor di più qui, in Italia, perché l’Italia ha una storia importante dal punto di vista scientifico su questo fronte …

R. – Assolutamente sì. Noi siamo figli della stessa storia e abbiamo sempre avuto una vocazione allo sviluppo tecnologico nell’ambito energetico. In questo momento siamo all’avanguardia, nonostante gli scriteriati tagli ai finanziamenti per la ricerca, e siamo allo stesso livello di Paesi che invece sono finanziati molto più generosamente: gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia e la Germania. Questo non durerà ancora a lungo, purtroppo. Allora, siccome anche la Cina si sta sviluppando, seppure in maniera caotica e tumultuosa, noi abbiamo ancora cinque o dieci anni di margine di vantaggio rispetto alla nostra controparte orientale: in questi anni dovremmo capitalizzare le nostre capacità.

D. – In questo momento di grave crisi economica, l’asse politico ed economico si è spostato verso Oriente. La Cina ovviamente gioca un ruolo davvero molto importante e, come diceva lei, Pechino si sta svegliando sul fronte della “Green Economy”. Perché l’Europa non riesce a seguirla?

R. – È soltanto una questione di scelte politiche: noi versiamo in una gravissima crisi, ce lo ripetono quotidianamente, ma oltre a fare questa diagnosi dovremmo anche capire quale possa essere la terapia. Non so se sia l’unica maniera, ma sicuramente sarebbe una delle possibilità per uscire da queste crisi, e cioè l’investimento massiccio in un campo come quello delle rinnovabili che è destinato fatalmente a svilupparsi nel prossimo futuro. Quindi, quello che io dico con una metafora è che nel caso ci si trovi davanti ad un baratro, ad un crepaccio, rallentare significherebbe caderci dentro: noi dovremmo prendere uno slancio e saltare dall’altra parte.

D. – Lei rappresenterà il Cnr a Durban in Sud Africa, qual è la posizione del suo istituto? E l’Italia come si presenta a questo vertice?

R. – Non c’è una posizione ufficiale del Cnr, perché il Cnr ha soltanto una funzione tecnica e non politica; va più che altro come osservatore, va a dare il proprio contributo nella sezione prettamente tecnologica e scientifica. Come rappresentanti dell’Italia, noi ci presentiamo in ordine un po’ sparso, purtroppo; non c’è un vero coordinamento. Sarebbe stato opportuno, ad esempio, che i ministri preposti a queste funzioni avessero indicato dei rappresentanti italiani che andassero in tutte le sezioni che si svolgeranno anche parallelamente e invece così, andando alla spicciolata – purtroppo, io dico – non saremmo in grado di essere presenti in tutte le sedi, recepire le istanze e fare proposte; cosa che, invece, sarebbe quanto mai opportuna. (fd)







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