Messico. Migliaia di fedeli in marcia nel Chiapas per difendere i migranti e la terra
Manifestare contro lo sfruttamento minerario, la distruzione della natura, la tossicodipendenza
e le violazioni dei diritti dei migranti: a tal scopo, riferiscono fonti locali di
Fides, oltre 8 mila fedeli cattolici si sono riuniti nei giorni scorsi, sotto la guida
di mons. Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo di San Cristóbal de Las Casas, (nel Chiapas)
in un pellegrinaggio cittadino che ha coinvolto le forze migliori della diocesi. Al
pellegrinaggio hanno partecipato le 54 parrocchie della diocesi e numerosi gruppi
organizzati che, da tre punti diversi della città, sono arrivati alla piazza centrale,
davanti alla Cattedrale, dopo due ore di marcia. Durante la Messa che ha concluso
il pellegrinaggio, il vescovo ha detto: “Chiediamo un cambiamento, per uno stile diverso
nella politica, nell’istruzione, nella cultura e nella vita”. “Ci sono società che
vogliono impadronirsi delle terre dei contadini, ci sono autorità corrotte. Chiediamo
a Dio la forza per denunciare coloro che distribuiscono le droghe, quanti minacciano
e ricattano, chi rapisce gli immigranti che passano da noi”, ha proseguito. Il narcotraffico
e la violenza contro i migranti è un problema grave in questa diocesi, che la Chiesa
è impegnata a contrastare da tempo. Secondo la Commissione Nazionale dei Diritti umani
del Messico nel 2010 risultano 20 mila segnalazioni di sequestri di migranti. Ogni
anno tra 200 mila e 300 mila migranti del Centro America che provano ad attraversare
il Messico per raggiungere gli Stati Uniti, ma nel loro percorso sono sorpresi da
bande criminali organizzate che li derubano o li rapiscono, chiedendo un riscatto
alle loro famiglie. Nelle azioni malavitose sono coinvolti anche i cartelli della
droga. La Conferenza Episcopale del Messico ha denunciato più volte la terribile situazione
dei migranti.