India. Il cardinale Gracias: la Chiesa sostiene l’emancipazione degli oppressi
“La Chiesa in India è chiamata a contribuire allo sviluppo della nazione adoperandosi
per l’emancipazione degli oppressi (dalit, popolazioni tribali e poveri)”. Lo ha detto
il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente dei vescovi indiani
aprendo a Kochi , in Kerala, i lavori dell’undicesima assemblea del Consiglio Cattolico
dell’India (CCI), l’organo consultivo della Conferenza episcopale (Cbci). Il tema
dell’assemblea, che vedrà riuniti fino a domani 150 tra vescovi, sacerdoti, religiose
e laici dei tre riti in cui è suddivisa la Chiesa indiana, è: “Il ruolo della Chiesa
per un’India migliore”. Nel suo intervento introduttivo – riferisce l’agenzia Ucan
- il cardinale Gracias, ha sottolineato che: “Non può esserci progresso senza pace”
e che “senza giustizia e perdono non vi può essere pace”. Il porporato ha poi rilevato
che uno dei principali ostacoli allo sviluppo dell’India è la corruzione esortando
quindi ad un maggiore impegno per estirpare questa piaga dalla società indiana. Tra
gli interventi della prima giornata di lavori della CCI vi è stato anche quello di
mons. George Alencherry, nuovo arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese,
che ha evidenziato come la globalizzazione e il consumismo abbiano allargato il divario
tra ricchi e poveri in India: “I poveri e i dalit sono sfruttati e se non affrontiamo
questo problema – ha detto - il Paese non potrà progredire”. Il presule ha quindi
sottolineato l’importanza della collaborazione con le altre comunità religiose in
questo ambito. Il tema dell’assemblea, nel corso della quale i partecipanti scambieranno
esperienze, riflessioni e proposte, sarà anche il titolo della prossima assemblea
plenaria biennale dei vescovi indiani nel 2012. (A cura di Lisa Zengarini)