In Egitto ancora violenza: proteste contro il nuovo premier indicato dai militari
Il capo della diplomazia dell'Ue, Ashton, chiede che cessino le violenze in Egitto.
Stamani, un manifestante è morto durante scontri con la polizia. Si protesta contro
la nomina del nuovo premier, Kamal Ganzouri, decisa dal Consiglio supremo delle forze
armate ieri. Ganzuri è un ex premier e ex ministro di governi del passato. La sua
nomina viene contestata, anche se ha subito cercato di rassicurare tutti che non sarà
alle dipendenze dei militari. Resta il fatto che la tensione è alta in Egitto a due
giorni dalle elezioni presidenziali, confermate per lunedì 28. Tra l’altro, Reporter
senza frontiere chiede ai media di non inviare giornaliste, dopo i diversi e gravissimi
episodi di violenza sessuale perpetrati contro professioniste di emittenti internazionali.
Il servizio di Giovanni Cossu:
La nomina
del nuovo primo ministro egiziano da parte del Consiglio militare non ha avuto l’effetto
sperato di calmare i manifestanti. Negli scontri davanti al Consiglio dei ministri
egiziano, una persona è morta colpita da un proiettile durante la carica della polizia
e un’altra è deceduta dopo essere stata investita da un mezzo delle forze dell’ordine.
Già ieri migliaia di persone si erano ritrovate in Piazza Tahrir per esprimere il
loro "no" a Ganzouri. Il nuovo premier - nonostante sia considerato da tempo fuori
dai giochi di potere - per tre anni ha guidato l’esecutivo durante l’era Mubarak.
In seguito a queste violenze, oggi il capo della diplomazia dell'Ue, Catherine Ashton,
è intervenuta per chiederne la fine. Ma la situazione in Egitto è drammatica anche
per i giornalisti, in particolare le donne. Infatti, dall’inizio della rivoluzione
egiziana si sono verificate una serie di violenze e di aggressioni sessuali
a danno di croniste. Lo denuncia Reporter senza frontiere, che invita tutti i mezzi
d'informazione internazionali a non inviare giornaliste in Egitto. L'ultimo caso è
avvenuto giovedì scorso: una reporter della tv francese France 3, Caroline Sinz, è
stata aggredita nella capitale e violentata da un gruppo di uomini nei pressi della
piazza Tahrir, in pieno giorno. In precedenza, erano state aggredite una giornalista
statunitense e l'editorialista americano-egiziana, Mona al-Tahawy, che ha denunciato
violenze sessuali da parte di poliziotti dopo essere stata arrestata durante le proteste.