Pakistan: attivista cattolico, padre di 4 bambini, assassinato dalla mafia delle terre
In Pakistan, un gruppo di uomini legato alla mafia delle terre, ha assassinato Akram
Masih, attivista cattolico pakistano, sposato e padre di quattro bambini, residente
a Renala Khurd, distretto di Okara, nella provincia del Punjab. Secondo quanto afferma
AsiaNews, il delitto è avvenuto ieri sera. Fonti della Chiesa locale riferiscono che
l’uomo era un cattolico devoto, impegnato nei problemi sociali, che combatteva con
dedizione e passione per i diritti delle minoranze religiose della zona. Tra le molte
battaglie intraprese, negli ultimi tempi Akram Masih aveva lanciato una campagna contro
i ricchi proprietari terrieri che confiscano in modo arbitrario i terreni ai contadini
cristiani. Solo lo scorso anno egli, insieme ad alcuni esponenti della Chiesa cattolica,
aveva “salvato” due scuole cristiane sul punto di essere sequestrate da proprietari
terrieri con l’avallo delle autorità locali. Da quel momento Masih ha continuato a
ricevere costanti minacce di morte. Padre Joseph John, sacerdote a Renala Khurd, conferma
che “da mesi” i latifondisti musulmani cercano di rubare terre ai cristiani, con il
sostegno delle autorità”. Il prete aggiunge che Akram Masih “si è sempre opposto con
coraggio” e non ha mai permesso loro di “realizzare i loro piani”. La zona compresa
nel distretto di Okara è rinomata per la fertilità dei terreni. Tre settimane fa Masih
aveva acquistato un piccolo appezzamento di terreno, che la mafia locale ha subito
cercato di espropriargli. Sono ricominciate le minacce personali e a nulla è valsa
la denuncia alla polizia, visto che gli agenti non hanno nemmeno avviato l’indagine
di rito. Interpellato da AsiaNews padre Shahbaz Aziz, del distretto di Okara, ha affermato
che il corpo di Masih presenta segni di torture. Nel 2003, sempre nella zona, è stato
ucciso in circostanze analoghe padre George Abraham, anch’egli attivista per i diritti
delle minoranze e strenuo difensore delle loro proprietà, minacciate di confisca dai
ricchi latifondisti musulmani. “I cristiani in questa regione – conclude padre Shahbaz
Aziz – sono umiliati, i casi di persecuzioni sono molto frequenti. Quante vite verranno
ancora spezzate, prima che il governo del Punjab intervenga?”. E quanto sangue, si
chiede, “dovrà ancora scorrere?”.