2011-11-23 12:43:22

Mons. Vegliò: il turismo, opportunità per avvicinare culture differenti e mezzo di evangelizzazione


Il turismo è una grande opportunità di avvicinamento di culture e popoli differenti, ma anche un’irripetibile occasione di dialogo e conoscenza e può diventare un utile strumento di evangelizzazione. Questo il messaggio del presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, pronunciato oggi a Venezia nel corso dell’incontro “Turismo e avvicinamento delle culture”, che approfondisce i temi della Giornata del Turismo 2011, celebrata a settembre. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Il viaggio come mezzo attraverso il quale incontrare l’altro ed entrare in contatto con culture diverse, farne esperienza e superare, così, il timore dell’ignoto. Da qui è partita la riflessione proposta oggi da mons. Vegliò alla platea di Venezia, città universalmente riconosciuta come crocevia di culture e quindi cornice ideale dell’incontro “Turismo e avvicinamento delle culture”. L’arcivescovo ha sottolineato come il turismo negli ultimi anni sia diventato sempre più “democratico” e accessibile e come possa essere un’arricchente esperienza di dialogo: “La prima condizione”, però, “è saper ascoltare, voler essere interpellati dall’altro e desiderosi di scoprire il messaggio” che si cela in ciascun monumento, in ogni manifestazione culturale, senza pregiudizi né esclusioni, perché saper viaggiare è anche saper accogliere. A questo proposito, il presule distingue fra tre tipi di atteggiamento che il turista può adottare: il primo è quello del totale isolamento dalla cultura circostante, che trasforma il viaggio in un’esperienza che non dona nulla; la seconda modalità è quella dell’avvicinamento superficiale che a volte sfocia nella generazione di una sottocultura che avvilisce sia il turista sia la comunità che l’accoglie. Infine c’è l’atteggiamento di chi è attento alla cultura del luogo e all’incontro con le comunità. Il presidente del dicastero ha poi tracciato gli obiettivi futuri della Pastorale del turismo: la valorizzazione delle opere d’arte che da sempre costituiscono un’autentica “biblia pauperum”, l’elaborazione di nuovi itinerari che affianchino la proposta religiosa a quella culturale e la formazione spirituale delle guide, viatico di una nuova evangelizzazione. Questa la sfida che la Chiesa deve vincere nella Giornata Mondiale del Turismo, cui la Santa Sede partecipa fin dalla prima edizione, nel 1980.







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