2011-11-23 14:43:24

La Commissione europea: risposte convincenti per far fronte alla crisi


Senza risposte "convincenti" alla crisi dell'Eurozona, le prospettive economiche sono destinate a "peggiorare rapidamente". L'allarme è stato lanciato dalla Commissione europea nella bozza del rapporto 2012 sulla crescita che sarà approvato oggi. Intanto il presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Merkel preparano una riforma dei Trattati europei per una maggiore integrazione delle politiche di bilancio della zona euro. Per le Borse europee ennesima mattinata in altalena con lo spread tra titoli italiani e tedeschi che si assesta sotto 490 punti. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Le prospettive economiche per il 2012 indicano una sostanziale stagnazione, con un livello di disoccupazione che l'anno prossimo e nel 2013 esaspererà l'impatto sociale della crisi. Sono previsioni a tinte foche quelle contenute nella bozza di rapporto sulla crescita che sarà esaminata oggi dalla Commissione Ue. Un quadro confermato dai dati sugli ordini industriali nella zona dell'euro che a settembre sono calati del 6,4% rispetto ad agosto. Il rallentamento dell’economia peserà sui conti pubblici, eppure sembra certo che le autorità europee non concederanno deroghe sul risanamento dei debiti dei Paesi Ue. In questo contesto diventa sempre più cruciale l’eventuale emissione di Eurobond come strumento per superare la crisi. Una soluzione auspicata dal presidente francese Sarkozy, ma fortemente contrastata dal cancelliere tedesco Merkel, secondo la quale “la collettivizzazione dei debiti non risolve i problemi strutturali”. La Merkel guarda piuttosto ad “un’unione fiscale che miri all’armonizzazione delle competenze nazionali”. Il cancelliere tedesco vuole inoltre regolare la finanza con una tassa sulle transazioni finanziarie. Ma al momento rimane ancora irrisolta la questione greca. Atene non potrà avere accesso alla sesta trance di aiuti se non manterrà gli impegni, ha detto il cancelliere tedesco. Di parere opposto la Banca centrale ellenica che ha definito il pacchetto di aiuti l’ultima chance per il Paese. Stabilità e integrazione saranno dunque al centro del vertice trilaterale di domani a Strasburgo tra Sarkozy, Merkel e il premier italiano Monti. Quest’ultimo dovrà dimostrare di saper portare a termine le riforme richieste dall’Ue.

Siria
Non si ferma la repressione del dissenso in Siria, dove solo oggi sono state uccise almeno 8 persone in diverse zone del Paese. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento degli attivisti anti-governativi. Il bilancio sale così a 41 vittime nelle ultime 48 ore. E cresce anche l’isolamento internazionale del presidente Assad. Il presidente turco, Abdullah Gul, in visita a Londra, ha sottolineato che il governo di Damasco è arrivato ad un "punto di non ritorno". Ieri il premier turco, Erdogan aveva esortato il capo di Stato siriano a dimettersi, seguendo l'appello lanciato la settimana scorsa dal re giordano, Abdallah II. Intanto si registrano nuove diserzioni dall’esercito: secondo il ministero degli Esteri di Amman, decine di soldati siriani si sono rifugiati in Giordania come civili. In totale, i profughi siriani arrivati in otto mesi in Giordania sono 5.000. Le autorità locali non hanno allestito nessun campo ufficiale per accoglierli, come invece avvenuto nel sud della Turchia.

Egitto, manifestazioni contro la giunta militare
I militari egiziani hanno accettato ieri le dimissioni del governo di Sharaf ed hanno proposto le presidenziali per giugno. Stamattina, i manifestanti sono scesi in piazza chiedendo una data precisa per le elezioni. Le forze dell’ordine sono intervenute con la forza causando 4 morti, tra cui un bambino. Il servizio di Giovanni Cossu:RealAudioMP3

Sotto pressione della piazza e delle opposizioni, ieri il Consiglio militare egiziano ha accettato le dimissioni del governo di Sharaf ed ha proposto le presidenziali per giugno. L’ex capo dell’Aiea El Baradei, che rimane candidato alla presidenza egiziana, si è detto disponibile ad accettare l'incarico di primo ministro se le elezioni si terranno, come previsto, lunedì prossimo e se non ci saranno ingerenze militari. Queste aperture del consiglio militare non hanno placato i manifestanti, che stamattina sono scesi in strada al Cairo per chiedere una data certa sulle presidenziali. Le forze dell’ordine sono intervenute per reprimere le proteste in piazza Tahrir e di fronte al ministero degli Interni causando morti e feriti. Lo stesso Baradei ha riferito su twitter il lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia. L'Alto Commissario Onu per i diritti umani ha denunciato oggi l'uso eccessivo della forza per reprimere le proteste e si è pronunciata per una rapida indagine imparziale. Nonostante tutto, i manifestanti hanno deciso di rimanere in piazza fino a quando il Consiglio militare non annuncerà una data precisa per le presidenziali, previste entro giugno 2012.

Libia nuovo governo
La Libia ha un nuovo governo di transizione. Ieri il premier El Keib ha annunciato la lista dei 24 ministri che comporranno l’esecutivo, sottolineando che essi rappresentano tutto il Paese. Primo compito del governo sarà quello di creare un nuovo sistema giuridico per processare in Libia e non a L’Aia il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam. Anche il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha dato suo assenso per un processo in patria di Saif al-Islam, purché non sottragga il figlio del defunto rais alla giustizia internazionale. Il procuratore in una conferenza stampa a Tripoli ha inoltre affermatto di non credere che Abdullah al-Senussi, già capo dei Servizi segreti sotto il regime di Muammar Gheddafi, sia stato davvero catturato, ritenendo invece che rimanga tutt'ora latitante.

Forze Isaf in Afghanistan, preso comandante talebano
Un comandante talebano è stato catturato oggi insieme a quattro suoi uomini nella provincia meridionale afghana di Helmand. L'Isaf precisa che il comandante, Wali Mohammad, è considerato “responsabile di numerosi attacchi suicidi e della morte di un gran numero di civili”. Il suo arresto è avvenuto durante un’operazione di sicurezza nel distretto di Nahr-e-Saraj.

Somalia intervento militare
I Paesi dell’Autorità Intergovernativa per la Sicurezza e lo Sviluppo dell'Africa orientale hanno convocato una riunione d’emergenza per discutere dell’intervento militare dell’Etiopia in Somalia al fine di contrastare i ribelli islamici di Al Shabab. Il vertice si terrà proprio in Etiopia. Gli Stati Uniti hanno condannato azioni militari fuori dalla cornice dell’Amisom, la forza di pace dell’Unione Africana.

Iran nucleare
Il dossier sul nucleare iraniano continua a dividere la comunità internazionale. La Cina è contraria alle ''sanzioni unilaterali'' contro l'Iran. Lo ha ribadito un portavoce del ministero degli Esteri, Liu Weimin, spiegando che le misure ''non risolvono'' il problema del nucleare iraniano. La presa di posizione di Pechino arriva dopo che Usa, Gran Bretagna e Canada hanno annunciato nuove sanzioni contro i settori finanziario ed energetico dell'Iran e dopo che la Francia ha proposto sanzioni ''straordinarie'' come il congelamento dei beni della banca centrale di Teheran. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giovanni Cossu)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 327







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