I vescovi spagnoli al governo Rajoy: non rinunciare alle radici cristiane
Il presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), il cardinale arcivescovo
di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, ha offerto ieri la “umile collaborazione” dei
vescovi a Mariano Rajoy, vincitore delle ultime elezioni politiche in Spagna. Il porporato
– riferisce l’agenzia Sir – ha ricordato le parole del Papa, in occasione della Giornata
mondiale della gioventù 2011 (Gmg), sull’importanza delle radici cristiane della
Spagna e sulla capacità del Paese di progredire verso il bene comune senza rinunciare
alla sua anima religiosa e cattolica. Aprendo i lavori dell'assemblea Cee, Rouco Varela
ha garantito anche “l'appoggio spirituale” al nuovo esecutivo spagnolo, “come sempre
fa la Chiesa con i governanti”. In particolare, nella lotta contro la “gravissima
crisi economica”, di fronte alla quale, ha avvertito il cardinale, “occorre intensificare
la nostra risposta pastorale”. Oltre alle risorse economiche per chi è in difficoltà,
ha affermato l’arcivescovo di Madrid, è necessario “mirare alle cause profonde della
crisi” che vanno ricercate nella “perdita dei valori morali, che vanno di pari passo
con il relativismo e l’oblio di Dio e della sua santa legge”, le cui conseguenze –
ha aggiunto il porporato – “sono la corruzione politica ed economica, l’avidità, il
disprezzo della vita umana mediante politiche abortive e contro la natalità, la mancanza
di protezione e la decadenza istituzionale del matrimonio e della famiglia, la strumentalizzazione
e il deterioramento dell’istruzione”. Per il cardinale, “sono proprio i giovani i
più colpiti da questo contesto di relativismo morale, di scetticismo spirituale e
religioso e di una concezione egoistica e individualistica dell’uomo e della vita”.
Ora è il momento, ha detto in conclusione il presidente dei vescovi spagnoli, di raccogliere
i frutti della Gmg: “Dobbiamo cogliere lo zelo apostolico che da essa deriva per perseguire
con determinazione e fiducia la sfida della nuova evangelizzazione in tutti i campi,
ma soprattutto nella pastorale giovanile”. (G.C.)