Pakistan: cristiana accusata di blasfemia, libera con l’aiuto della comunità musulmana
I cristiani ringraziano “riconoscenti” la comunità musulmana, perché ha svolto “indagini
approfondite” prima di condannare una persona per blasfemia. Padre Naveed Arif, sacerdote
della chiesa del Santo Rosario a Faisalabad, non nasconde la propria soddisfazione
all'agenzia AsiaNews per l’esito della vicenda, che definisce “un esempio di armonia
interconfessionale”. Nelle scorse settimane una donna cristiana – la 50.enne Agnes
Bibi - è stata prosciolta dall'accusa di aver diffamato Maometto. Era stata incriminata
in seguito ad una controversia su una disputa riguardante una proprietà contesa, secondo
fonti locali, tra cristiani e musulmani. “Auspico che la cultura della pace e dell'armonia
religiosa – sottolinea padre Naveed Arif - possa prevalere in ogni controversia che
si verifica in qualsiasi zona del Pakistan, perché il cristianesimo ci insegna pace
e concordia, non intolleranza e violenza”. Dopo mesi di indagini e interrogazioni,
il caso si è concluso con una modifica dell’ipotesi di reato: da blasfemia a istigazione
all’odio interconfessionale. In seguito a questi recenti sviluppi, la donna è uscita
di galera dietro pagamento di una cauzione. Dopo il rilascio, Agnes Bibi ha detto
di aver pregato molto in prigione. Bashir Masih, 52.enne marito della donna, ha aggiunto
di aver chiesto un prestito per pagare la somma stabilita dal giudice e permettere
alla moglie di tornare a casa. (A.L.)