L'auspicio del Papa nel congedo dal Benin: possano gli Africani vivere riconciliati
nella pace e nella giustizia!
“Possano gli africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia!”: con questo
auspicio il Papa ha concluso ieri il suo viaggio apostolico in Benin. Tre giorni intensi,
caratterizzati dall’accoglienza straordinaria del popolo beninese. La cerimonia di
congedo, ieri pomeriggio, all’aeroporto internazionale “Cardinale Bernardin Gantin”
di Cotonou. In serata il rientro del Papa in Vaticano. Il servizio del nostro inviato,
Massimiliano Menichetti:
Tra gli applausi
della folla festante che ha accompagnato costantemente con preghiere, canti e balli
questo viaggio apostolico in Benin, il Papa ha lasciato il Paese non senza ricambiare
il calore che ha contraddistinto questo pellegrinaggio di tre giorni:
“Mon
voyage apostolique en terre africaine s’achève. … Il mio viaggio
apostolico in terra africana volge al termine. Sono riconoscente a Dio per questi
giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialità“.
Ho desiderato
visitare di nuovo questo Continente – ha detto - per il quale ho una stima ed un
affetto particolari, perché ho l’intima convinzione che è una terra di speranza. Ed
è proprio l’esortazione alla speranza, alla conformazione al Salvatore e al rinnovato
slancio al dialogo ecumenico ed interreligioso e alla missione che hanno scandito
questo pellegrinaggio del Successore di Pietro:
“D’authentiques valeurs,
capables d’instruire le monde, se trouvent ici … Autentici valori,
capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con
l’aiuto di Dio e la determinazione degli Africani“.
E affidando
a tutti i fedeli l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus, ha precisato
che “essa apre prospettive pastorali e che susciterà interessanti iniziative” tradotte
in “azioni concrete” nella “vita quotidiana”. Il Papa ha affidato l’accompagnamento,
per l’attuazione” del documento, al cardinale Gantin, definito “eminente figlio del
Benin” e alla cui tomba ha reso omaggio a Ouidah.
“Durant cette visite,
j’ai pu rencontrer diverses composantes de la société … Durante questa
visita, ho potuto incontrare diverse componenti della società del Benin, e membri
della Chiesa. Questi numerosi incontri, così diversi nella loro natura, testimoniano
la possibilità di una coesistenza armoniosa in seno alla Nazione, e tra la Chiesa
e lo Stato”.
“La buona volontà e il rispetto reciproco – ha aggiunto
- aiutano non solamente il dialogo, ma sono essenziali per costruire l’unità tra le
persone, le etnie e i popoli”:
“Vivre ensemble en frères,
malgré de légitimes différences, ... Vivere insieme da fratelli,
nonostante le legittime differenze, non è un’utopia“.
Poi ha esortato
l’Africa “ad indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità
autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro”:
“Puissent
les Africains vivre réconciliés dans la paix et la justice! ... Possano
gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia! Ecco l’augurio che
formulo con fiducia e speranza prima di lasciare il Benin e il Continente africano”.
Quindi
prima della benedizione in lingua fon l’incoraggiamento per l’intero Continente a
essere sempre di più sale della terra e luce del mondo.
“ACƐ
MAWU TƆN NI KƆN DO BENIN TO
Ɔ BI JI Dio benedica il Benin!“.