2011-11-19 14:19:02

Laici e cristiani chiedono giustizia per la suora assassinata in India


“Il martirio di suor Valsa è un campanello d’allarme per l’intero Paese e una sfida per la Chiesa in India”: così, padre Cedric Prakash, gesuita, direttore del Centro per la giustizia e la pace Prashant di Ahmedabad, ha commentato l'assassinio della religiosa delle Suore di Carità di Gesù e Maria. Suor Valsa, che ha dedicato la sua vita ai popoli indigeni della regione di Dhumka, è stata uccisa da un gruppo di quaranta uomini. Le Associazioni laiche e cristiane dell'India definiscono una “vergogna nazionale” che il “legame profondo tra le potenti compagnie del carbone e la macchina dello Stato sia costato la vita preziosa di una donna che stava lavorando per assicurare i diritti di base degli emarginati”. “Le lobby delle miniere di carbone – ha spiegato ad "AsiaNews" padre Prakash – sono diventate sempre più potenti. Il loro legame con polizia e politici è spudorato”. Il religioso ha elogiato poi l’impegno della suora a favore dei più deboli: “La cristianità, qui, deve essere vissuta con chiarezza al fianco dei poveri, degli emarginati, degli oppressi e degli sfruttati. La Chiesa deve sostenerli in modo pratico nella loro lotta per una società più equa, giusta e umana”. Il gesuita ha infine citato l’Enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate: “L’amore–caritas è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta”. Per far luce sull’uccisione di suor Valsa, alcune associazioni di popoli indigeni hanno firmato un comunicato congiunto: chiedono l’apertura di un’inchiesta sulle probabili connessioni tra l’omicidio e le minacce di morte che la religiosa aveva ricevuto dalla mafia del carbone. (G.C.)







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