Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
In questa 34.ma Domenica del Tempo ordinario, Solennità di Cristo Re dell’Universo,
la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù parla del giudizio finale,
quando davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. I giusti saranno posti alla
sua destra, gli empi alla sua sinistra. Ai giusti dirà:
“Venite, benedetti
del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione
del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete
dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e
mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Su questo
brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin,
docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:
La grandiosità
della scenografia della parabola del giudizio finale impressionò sempre nei secoli:
ne sono testimonianza le rappresentazioni grandiose, dalla Cappella Sistina al Duomo
di Orvieto, dal portale delle cattedrali medievali alle visioni dei mistici. La parte
più ampia della parabola è riservata al duplice dialogo, con una ripetizione marcata
delle opere di misericordia, enumerate quattro volte. Più che le cose da fare, dobbiamo
cogliere, in questa esemplificazione ripetuta, il re che si identifica con i più fragili,
i “piccoli fratelli” nell’emergenza quotidiana. Là dove in concreto qualcuno ha fame,
ha sete, è forestiero, nudo, solo, malato, carcerato, là Gesù ci aspetta per incontrarci,
per ricevere attenzione e riconoscerci suoi discepoli coerenti. Siamo alla chiusura
dell’anno liturgico, domenica prossima entriamo nell’Avvento. Si tendono la mano la
fine e il nuovo inizio: perché corriamo incontro al Signore della storia, con abbracci
di pace, con mani solidali, con cuore generoso. Infatti la salvezza non dipenderà
dalle idee condivise, dalle prostrazioni devote, ma dal pane condiviso, dagli incontri
di solidarietà, dalla compagnia con i più piccoli e dalle catene spezzate. Su tutto
questo sì il nostro Re ci valuterà senza sconti.