Violenze in Siria per l’ennesimo venerdì di proteste. Damasco accetta gli osservatori
della Lega Araba
In Siria si contano già cinque vittime, tra cui un bambino, in quello che si profila
come l’ennesimo venerdì di proteste antigovernative. Dopo la preghiera, in molte
città del Paese la folla è scesa in strada per invocare la fine del governo Assad.
Intanto, Damasco ha accettato la missione di osservatori della Lega Araba, mentre
i ministri degli Esteri di Turchia e Francia hanno chiesto sanzioni più severe contro
il governo siriano. Il servizio di Marco Guerra:
Sul terreno
non accenna a placarsi lo scontro tra i manifestanti antigovernativi e le forze di
sicurezza siriane. Con le vittime di questa mattina, è salito a 26 morti il bilancio
delle violenze nelle ultime 24 ore in diverse località del Paese, fornito dai Comitati
di coordinamento dell'opposizione. Al momento, si segnalano operazioni dell'esercito
ad Hama, mentre la notte scorsa due villaggi sono stati bombardati dalle truppe governative
in risposta alle azioni di unità militari passate al fianco degli oppositori. Di fronte
a questi nuovi scontri, i ministri degli Esteri di Turchia e Francia, riuniti oggi
ad Ankara, si sono trovati d’accordo nel chiedere sanzioni più dure. “C’è il pericolo
che questa situazione si trasformi in una guerra civile, ormai Damasco non ha più
tempo”, hanno aggiunto i due titolari degli Esteri. Ma la tensione potrebbe allentarsi
grazie alla decisione del governo di accettare la missione di osservatori della Lega
Araba. Mercoledì scorso, l’organismo panarabo aveva dato alla Siria tre giorni per
accettare la missione o subire sanzioni. Oggi, Damasco ha inviato un messaggio al
segretario generale della Lega Araba, Nabil el Araby, contenente un progetto di protocollo
sullo status giuridico e sul ruolo della missione degli osservatori.
Iran-nucleare Il
recente rapporto dell’agenzia Onu sul nucleare iraniano è oggi, a Vienna, al centro
della riunione a porte chiuse della stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica
(Aiea). Secondo fonti diplomatiche, le 35 potenze mondiali sedute al tavolo hanno
raggiunto un'intesa per una risoluzione che critica duramente l'Iran per la sua attività
nucleare, ma non pone scadenze né richiede sanzioni. Il documento auspica una soluzione
diplomatica e invita l'Iran a nuovi negoziati “senza precondizioni”. Intanto, il
numero uno del Pentagono, Leon Panetta, ha avvertito che un eventuale attacco contro
l’Iran potrebbe avere un impatto negativo su tutta l’economia mondiale.
Afghanistan,
pacificazione Dopo il dibattito sul progetto di accordo di cooperazione strategica
fra Afghanistan e Stati Uniti, alla Loya Jirga in corso a Kabul oggi è il giorno della
discussione su un possibile dialogo con l'opposizione armata, in particolare con i
talebani. Il servizio di Giada Aquilino:
È il dialogo
coi talebani uno dei nodi cruciali per gli oltre duemila delegati dalla Loya Jirga,
la Grande assemblea convocata a Kabul dal presidente afghano, Hamid Karzai. Nei primi
giorni di lavori, iniziati mercoledì scorso, l’attenzione dei partecipanti è andata
all’esame di un progetto di accordo di cooperazione strategica fra Afghanistan e Stati
Uniti. Ma - ha fatto sapere la portavoce della Jirga, Safia Siddiqi - Washington ha
chiesto che le condizioni statunitensi poste per la firma dell’intesa non vengano
rese note. Al momento si sa che le parti intendono arrivare a un accordo della durata
di dieci anni, partendo dal 2014, data del ritiro della Forza internazionale
di assistenza alla sicurezza (Isaf), per arrivare al 2024. Dopo l’esame della
Jirga, toccherà al parlamento approvare l’eventuale accordo. I duemila delegati stanno
anche formulando suggerimenti per nuovi negoziati di pace, in primis coi talebani,
che però si sono già detti contrari a trattative col governo finché ci sarà una presenza
militare straniera in Afghanistan. E lo hanno dimostrato con l’attentato del
20 settembre scorso, nel quale ha perso la vita il presidente dell'Alto consiglio
per la pace, Burhanuddin Rabbani. Sul terreno peraltro proseguono le violenze.
Ieri, a Kabul, due razzi erano esplosi a poca distanza dalle tende dove si tengono
i lavori della Jirga, mentre oggi una bomba è esplosa nella provincia di Nangarhar,
vicino al confine pakistano, uccidendo quattro bambini e ferendone altri sei.
Borse-Europa Andamento
contrastato per le borse europee: in mattina avevano aperto tutte decisamente in calo,
ma nelle ultime contrattazioni sono entrate territorio positivo grazie all'ulteriore
calo dello spread tra titoli di stato italiani e spagnoli e Bund tedeschi. Stabile
sopra i 160 punti il differenziale tra i decennali di Francia e Germania.
Economia
Ue-Draghi "Ci aspettiamo che l'attività economica s'indebolisca in gran parte
delle economie avanzate", "nell'area euro i rischi sono aumentati": anche per questo
la Banca centrale europea (Bce) ha tagliato i tassi. Sono parole di Mario Draghi,
neopresidente della Bce, al suo primo intervento pubblico. Il servizio di Salvatore
Sabatino:
Disegna un
quadro a tinte fosche il neopresidente della Bce, Mario Draghi, perché "ci aspettiamo
– dice – che l'attività economica s'indebolisca in gran parte delle economie avanzate".
Nessun Paese, insomma, può considerarsi al riparo dall'attuale crisi. E in risposta
alle difficoltà del momento, rimangono "della massima importanza" le misure straordinarie
introdotte dalla Bce nel corso degli ultimi tre anni, fra cui le aste a finanziamento
illimitato e a lunga durata. Ma i Paesi dell'Eurozona, ha continuato Draghi, non devono
dipendere solo dalla Bce ma devono "implementare con la massima urgenza le decisioni
del summit europeo". La ricetta per evitare il peggio, insomma, è chiara: “Una governance
economica molto più robusta" e in tempi brevi. Il primo passo? Per Draghi, bisogna
iniziare dall'immediata messa in atto delle misure di rafforzamento del fondo di salvataggio
Efsf, il cosiddetto "Salva-stati". Non manca, poi, un accenno alle economie emergenti,
con le quali è cruciale, "lavorare insieme”; sono queste , infatti, le economie che
sono riuscite a creare dei "cuscinetti" fiscali e finanziari sufficienti ad attutire
l'impatto della crisi”. Nel suo discorso, il presidente della Bce, ha infine messo
l'accento su come il mandato primario di Francoforte rimanga quello di ancorare le
attese di inflazione e ha ribadito come l'Eurotower prenda le sue decisioni nella
massima indipendenza.
Stati Uniti-"indignati" Con oltre 240 arresti
e 17 feriti - dieci manifestanti e sette agenti di polizia - si è conclusa la grande
mobilitazione di ieri a New York contro il mondo della finanza. Circa 30 mila persone
hanno risposto al “giorno di mobilitazione” indetto dal movimento “Occupy Wall Street”.
I manifestanti hanno prima tentato di occupare la sede della Borsa di New York, quindi
hanno sfilato sul ponte di Brooklyn prima di essere sgombrati dalla polizia.
Spagna Si
chiude stasera la campagna elettorale per le elezioni politiche anticipate in Spagna,
in programma domenica prossima. Il candidato premier del centrodestra, Mariano Rajoy,
e il socialista Alfredo Rubalcaba saranno a Madrid per i comizi finali. Gli ultimi
sondaggi pubblicati dalla stampa spagnola danno al Partito popolare un vantaggio di
fra 14 e 18 punti sul Partito socialista e la maggioranza assoluta al Congresso dei
deputati. Intanto, gli "indignados" spagnoli, in protesta dal 15 maggio scorso, hanno
invitato gli elettori a depositare scheda bianca nelle urne.
Il partito
di Aung San Suu Kyi parteciperà alle elezioni suppletive in Myanmar In Myanmar,
il partito della leader dissidente e Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, ha deciso
di prendere parte alle elezioni suppletive per 48 seggi parlamentari vacanti. Il servizio
di Giovanni Cossu:
La decisione
è stata presa ieri dai delegati della Lega nazionale per la democrazia. Nella riunione,
i quadri hanno anche scelto di registrare ufficialmente il partito della leader dissidente.
L’anno scorso, infatti, il governo lo aveva costretto allo scioglimento forzato in
seguito al suo boicottaggio delle elezioni. Aung San Suu Kyi si è detta favorevole
alla partecipazione alle consultazioni, ma non ha rivelato se si candiderà personalmente.
In giornata, il presidente americano, Barack Obama, ha telefonato alla leader dell'opposizione
per parlare delle aperture avviate dalla ex giunta militare. Da Bali, Obama ha affermato
che in Myanmar ci sono ''barlumi di progresso'' verso riforme democratiche e ha aperto
a rinnovate relazioni tra Washington e Rangoon. Inoltre, Il mese prossimo Hillary
Clinton si recherà in visita nel Paese asiatico, la prima di un ministro degli Esteri
Usa da 50 anni a questa parte. Segnali che indicano un miglioramento della situazione
politica nell’ex Birmania. Nei giorni scorsi, dopo un incontro con il presidente Thein
Sein, la Nobel per la pace si era detta soddisfatta della disponibilità al “cambiamento”
esibita dal nuovo capo dello Stato. (Panoramica internazionale a cura di
Marco Guerra e Giovanni Cossu)
Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LV no. 322