2011-11-18 13:50:33

Pakistan: ucciso un commerciante cristiano a Karachi


Un commerciante cristiano, padre di famiglia, è stato ucciso a Karachi, capitale della provincia del Sindh. L’uomo, Jamil Masih, stava aprendo il suo negozio nel centro commerciale “Luna”, nell’area di Gulshan-e-Iqbal, la stessa dove è stato ucciso il pastore protestante Jamil Sawan. Secondo la polizia, l’omicidio sarebbe dovuto ad una vendetta privata, ma i cristiani – sottolineano fonti locali all’agenzia Fides - “sono spesso vittime di esecuzioni extragiudiziali”. “A Karachi – spiega padre Mario Rodrigues, sacerdote di Karachi e direttore del Pontificie Opere Missionarie in Pakistan - c’è forte insicurezza nella vita quotidiana, per tutta la popolazione”. “Le minoranze, in tale quadro già difficile, sono più vulnerabili perché meno considerate e meno protette”. Nella provincia del Sindh non si placa, intanto, la tensione dopo l’uccisione la scorsa settimana di quattro medici indù da parte di membri della confraternita musulmana “Bhaya Baradari”. Dopo questi omicidi, fedeli indù hanno chiesto provocatoriamente al governo di revocare “la cittadinanza alle minoranze religiose”. I parlamentari indù hanno sollevato la questione nell’Assemblea nazionale, chiedendo al governo federale un intervento rapido e deciso e ribadendo l’urgenza di proteggere le minoranze. Il primo ministro Yousuf Reza Gilani, in un messaggio diffuso per la “Giornata internazionale della tolleranza”, celebrata nel mondo il 16 novembre, ha ribadito che, nello sforzo di rendere il Pakistan “un luogo vivibile”, “vi è la necessità di incoraggiare l'armonia, l'impegno e il dialogo interreligioso tra i seguaci di diverse culture e civiltà”. Ha anche riaffermato “l'imperativo del governo a promuovere la tolleranza e il rispetto per la fede e i diritti degli altri”. (A.L.)







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